“Le forniture militari per l’Ucraina sono piuttosto esaurite nella maggior parte dei Paesi della Nato”. Ad annunciarlo, come riportato da Ansa, è una indiscrezione lanciata dal quotidiano statunitense New York Times, che cita un alto funzionario dell’Alleanza. In particolare, ad essere a corto delle scorte di armi sarebbero 20 Stati su 30. Gli altri non avrebbero finora fatto abbastanza per la causa.



In totale sarebbero 40 miliardi di dollari, pari al bilancio annuale della difesa della Francia, i soldi spesi dai Paesi in questione per aiutare gli ucraini. In prima linea, nel dettaglio, ci sarebbero la Polonia e gli Stati baltici. Anche per quel che riguarda gli Stati Uniti, la disponibilità è limitata ed il Governo non è intenzionato a dirottare armi destinate ad altre regioni particolarmente calde. Al contempo, ad essersi impegnati meno e ad essere riluttanti a farlo, ci sono Paesi di maggiore rilevanza nel panorama europeo come l’Italia, la Francia, la Germania e l’Olanda. È da questi che prossimamente ci si aspetta dunque uno sforzo superiore a quello attuato finora.



Nato, forniture militari per Ucraina esaurite: il motivo

L’aspetto certo della questione è che nessuno si aspettava un conflitto di questa portata. L’articolo del New York Times che rivela che le forniture militari per l’Ucraina di gran parte dei Paesi della Nato sono esaurite in tal senso evidenzia anche il perché ciò è accaduto così presto. “Quando è iniziata la guerra, le scorte per molte nazioni erano circa la metà di quello che avrebbero dovuto essere”, viene rivelato dalla fonte interna all’Alleanza. È per questo motivo che adesso, a distanza di neanche un anno, la carenza di armi è notevole.



Le Nazioni che si sono impegnate più di altre a fornire aiuti e sostegno al Paese invaso, ora, stanno facendo uno sforzo enorme per produrne di nuove, ma non è semplice. Per quel che riguarda l’Unione europea “è stato dato il via libera a 3,1 miliardi di euro (3,2 miliardi di dollari) per rimborsare gli Stati membri per ciò che forniscono all’Ucraina”, ma il fondo, l’European Peace Facility, “è esaurito per quasi il 90%”.