Dopo le dichiarazioni dell’ammiraglio Rob Bauer, ufficiale olandese e presidente del Comitato militare della Nato, assume un nuovo significato la maxi esercitazione dell’Alleanza atlantica. Il rischio che scoppi una guerra con la Russia nei prossimi vent’anni è concreto. «Dobbiamo renderci contro che il fatto di essere in pace non è scontato. È importante rendersi conto che non tutto è pianificabile e non tutto andrà bene nei prossimi 20 anni. È per questo che noi ci stiamo preparando ad un conflitto con la Russia», ha dichiarato Bauer al termine di una riunione dei capi della Difesa Nato che si è tenuta a Bruxelles. «Il discorso, però, è più ampio. Anche il settore industriale e le persone devono capire che hanno un ruolo». Per l’ufficiale bisogna costruire un sistema per processare il numero di persone da mobilitare in caso di guerra con la Russia. Bauer si è poi complimentato con la Svezia, che prima dell’ingresso formale nella Nato, ha chiesto ai suoi abitanti di prepararsi al conflitto, portando ad un aumento dei volontari della protezione civile e a una crescita di vendite di torce e radio a batteria. «Comincia da lì la realizzazione che non tutto è pianificabile e che non tutto andrà bene nei prossimi vent’anni», il commento di Bauer.
Lo scoppio di una guerra con la Russia, dunque, non viene escluso dai massimi organismi della Nato e neppure dai leader politici. Infatti, il ministro degli Esteri della Gran Bretagna, David Cameron, ha dichiarato che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha fatto sì che lui si senta «come essere un ministro degli Esteri o un leader in Europa negli anni ’30». Poco dopo è scoppiata la Seconda guerra mondiale. Per Boris Pistorius, ministro della Difesa della Germania, bisogna «tener conto che, un giorno, il presidente russo Vladimir Putin, attaccherà un Paese della NATO». Nell’intervista a Tagesspiegel ha precisato che secondo gli esperti tedeschi, la guerra potrebbe scoppiare tra 5-8 anni. (agg. di Silvana Palazzo)
MAXI ESERCITAZIONE NATO: 90MILA UOMINI, JET E SOTTOMARINI
La Nato sta preparando una maxi esercitazione militare così come non la si vedeva dai tempi della Guerra Fredda. Come scrive Il Corriere della Sera si chiama Steadfast Defender 2024, che si traduce in Difensore risoluto, inflessibile. Scatterà la prossima settimana e riguarderà bnen 90mila soldati con l’utilizzo di jet, droni, navi, sottomarini e tutto il non plus ultra dell’ultima tecnologia in campo militare. Secondo il quotidiano di via Solferino si tratta di una sorta di prova generale per testare la rapidità dell’Alleanza Atlantica ad un eventuale attacco russo contro uno dei 31 Paesi membri della Nato, così come ventilato negli scorsi giorni dai tedeschi della Bild secondo cui Mosca avrebbe un piano segreto per attaccare proprio l’Alleanza in vista della prossima estate.
I soldati della Nato che saranno impegnati nell’esercitazione giungerà dagli Stati Uniti ma anche dalla Gran Bretagna, ben 20mila britannici fra uomini e donne. Ma dove si svolgeranno le operazioni? La Nato ha fatto sapere che l’area interessata sarà quella che comprende Germania, Polonia, Lettonia, Estonia e Lituania, senza quindi specificare nel dettaglio la zona, ma secondo alcune fonti è probabile che le simulazioni si concentrino nel Corridoio Suwalki, una striscia che si trova lungo il confine fra Polonia e Lituania, fra la Bielorussia e l’enclave russa di Lakiningrad, direttamente sul mar Baltico.
“NATO DEVE PREDISPORSI AD UN ASSETTO DI GUERRA”
«Steadfast Defender 2024 dimostrerà la capacità della Nato di rinforzare i movimenti di risorse e mezzi dal Nord America all’Europa», ha fatto sapere il generale americano Chris Cavoli, comandante delle forze alleate in Europa. «I Paesi occidentali devono attendersi l’inatteso. Se vogliamo essere davvero efficaci, anche in futuro, abbiamo bisogno di predisporre una Nato in assetto di guerra».
«È necessario che le realtà pubbliche e private cambino la loro mentalità. Stiamo passando da un’epoca in cui tutto era pianificabile, prevedibile, controllabile, in una nella quale ogni cosa può accadere in ogni momento», ha invece aggiunto Rob Bauer, ammiraglio olandese nonché presidente del comitato militare dell’Alleanza che si è riunito lo scorso 17 gennaio.