Sergio Romano, che nella sua carriera diplomatica ha ricoperto i ruoli di ambasciatore presso la Nato e a Mosca (1985-1989), ha commentato la guerra in corso di svolgimento da un anno a questa parte in Ucraina. L’ha fatto attraverso le colonne del quotidiano “Il Riformista”, asserendo che, in questo conflitto, “c’è una forte componente antirussa. In altre parole, è una guerra contro la Russia. Quelli che maggiormente l’hanno desiderata non hanno ottenuto, almeno per il momento, i risultati che speravano. Il Paese si difende con una certa efficacia e a questo punto è diventato estremamente difficile mettere fine al conflitto per quanti l’hanno voluto, perché ne va della loro sorte politica”.
Putin, ha proseguito Sergio Romano, “avrà anche delle ambizioni legittime, è un uomo di Stato. Ma la cosa più importante è che in questa vicenda sta giocando se stesso. E questo è molto pericoloso, essendo persona autorevole nel suo Paese. L’unica possibilità di mettere fine alla guerra temo sia mettere fine a Putin. Brutte parole, mettere fine, ma la sostanza è questa”.
SERGIO ROMANO (EX AMBASCIATORE NATO): “ALLEANZA PREPARA ALLA GUERRA”
Dopo avere evidenziato che l’Europa “non ha cercato di assumere un ruolo” nel conflitto bellico, che “l’Italia non può far nulla da sola” e che le sanzioni “hanno certamente avuto un impatto, ma non nelle dimensioni sperate da coloro che le hanno volute”, Sergio Romano a “Il Riformista” si è soffermato in particolare sulla Nato: “Parlare dell’Alleanza significa parlare di Russia. Gli USA hanno aperto le battaglie della guerra fredda. Ho l’impressione che avessero bisogno di un nemico per continuare ad essere vincitori. Il potenziale nemico è stata l’Unione Sovietica. A un certo punto ha prevalso, nell’élite politica e diplomatica militare degli Stati Uniti, la convinzione che c’era un mondo che si era liberato della Russia […]. Allora hanno accolto uno dopo l’altro tutti i Paesi fino alle vecchie frontiere dell’Unione Sovietica, sono andati oltre le frontiere di questa, con i paesi del Baltico e, se ci fossero riusciti nel 2008, avrebbero fatto lo stesso con la Georgia e l’Ucraina”.
Ma cos’è realmente la Nato? Sergio Romano la definisce un’alleanza politica e militare, nella quale “esiste un esercito permanente integrato, esiste un comando militare che lavora 24 ore su 24 con un comandante supremo che è in realtà un capo di stato maggiore, di tutti i Paesi che ne fanno parte, ma è sempre americano. Questo capo di stato maggiore fa esattamente quello che fanno tutti quelli che stanno al suo livello: preparano alla prossima guerra. Per farlo bisogna innanzitutto sapere con chi farla. E allora bisogna che ci sia il nemico, e guarda caso l’establishment militare americano non rinuncia a quel nemico: la Russia. Continuare a dire che la Nato è un’organizzazione pacifica in cui si studia il mondo, si fanno studi, non mi sembra possibile”.