La celebre rivista accademica Nature ha deciso recentemente di ritirare la pubblicazione dello studio sudcoreano sul superconduttore LK-99 condotto dai fisici Ranga Dias dell’Università di Rochester a New York e Ashkan Salamat dell’Università del Nevada, a Las Vegas. Si tratta di una revoca alla pubblicazione piuttosto importante, perché il materiale era presentato come rivoluzionario e unico nel suo genere, ma oltre ad aver riscosso parecchie critiche in tutto il mondo accademico, è stato riconosciuto come falso.



Inoltre, altri due studi analoghi a quello sul superconduttore LK-99 del team sudcoreano, precedenti a quello ritirato da Nature, avevano già subito un destino simile, sia da parte della stessa rivista lo scorso anno, che da parte della Physical Review Letters ad agosto di quest’anno. Molti avevano ritenuto, pertanto, inevitabile la ritrattazione del terzo articolo, che infine è arrivata pochi giorni fa. A richiedere il ritiro dell’articolo sul superconduttore LK-99 sono stati 8 coautori dello studio, secondo i quali “l’articolo non riflette accuratamente la provenienza dei materiali studiati, le misurazioni sperimentali effettuate e i protocolli di elaborazione dei dati applicati”, secondo loro “minando l’integrità del documento pubblicato”.



Il superconduttore LK-99: cos’è e perché è controverso

Insomma, Nature ha deciso di mettere l’ultima pietra sopra allo studio sul superconduttore LK-99 che allo stato attuale conta già tre ricorsi complessivi, compromettendo irrimediabilmente la credibilità di Dias e Salamat. I ricercatori in tutto il mondo, inoltre, temono che ora i fondi per la ricerca sulla superconduttività verranno pesantemente rivisti, con l’esito di far tracollare definitivamente il filone di ricerca potenzialmente rivoluzionario.

Secondo lo studio revocato da Nature, il superconduttore LK-99 era un materiale in grado di trasportare correnti elettriche con resistenza pari a zero (pertanto senza perdite) anche a temperatura ambiente e con pressioni relativamente basse. Allo stato attuale, infatti, i semiconduttori hanno bisogno di temperature abbondantemente sotto lo zero, oltre a pressioni migliaia di volte superiori a quelle terrestri. La grande reticenza internazionale per il superconduttore LK-99 era legata, soprattutto, al fatto che nessun team di ricercatori era riuscito a replicarlo, sottolineando che i dati presentati nello studio erano in larga parte sommari. La Physical Review Letters, invece, aveva rilevato una “apparente fabbricazione di dati“, al fine di presentare un risultato in realtà mai ottenuto.