Nulla di fatto per la Fondazione di Natuzza Evolo: ogni speranza di un confronto costruttivo con monsignor Luigi Renzo è caduta. Il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea ha respinto il ricorso della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, nata per impulso della mistica. Monsignor Renzo non ha accolto la supplicato con cui l’ente si era appellato contro la soppressione dell’organizzazione come persona giuridica. E questo perché «mancano i presupposti per intraprendere ogni ulteriore dialogo». Le cinque pagine si concludono con parole di invito all’obbedienza dettate da Natuzza Evolo un anno prima della sua morte. Da tre anni c’è una controversia tra le parti sulle riforme dello statuto. La Fondazione aveva chiesto la revoca della decisione per proseguire un dialogo sulle modifiche statuarie purché «che non contrastino con gli scopi dell’ente e che non snaturino la fondazione». E si era detta disponibile alla «rimodulazione di alcuni articoli dello statuto», formulando diverse ipotesi di modifica per contemperare le esigenze della diocesi con la natura della fondazione.



NATUZZA EVOLO, VESCOVO HA RESPINTO RICORSO FONDAZIONE

La Fondazione di Natuzza Evolo nel testo del ricorso aveva spiegato che voleva che fosse tutelato il testamento spirituale della mistica. Nella supplicatio era stato evidenziato che per otto anni il vescovo non aveva «mai sollevato dubbi o eccezioni in merito alla conformità dello statuto alle leggi canoniche e civili o all’attività svolta dalla fondazione». Ma monsignor Luigi Renzo non crede più al dialogo con la Fondazione, ma si è detto «rammaricato», avendo «sperato fino all’ultimo in una diversa conclusione della vicenda». In merito al timore espresso dalla Fondazione che tutti i beni dell’ente vadano dispersi, si domanda con sarcasmo: «Perché non lo sapevate?». Poi ha ricordato quando l’assemblea dei soci respinse le sue richieste. Per il vescovo la fondazione deve trasformarsi in «ente morale civilmente riconosciuto». Renzo assicura che poi si prodigherà affinché i beni non vadano dispersi, ma affidati alla fondazione, una volta che si sarà costruita civilmente. «Questo vi potrebbe consentire di condurre a buon fine quelle opere sociali volute da Natuzza».

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