Sono riprese questa mattina le riprese in mare, con pochissime speranza di riuscita, dei 20 dispersi nel tremendo naufragio di Lampedusa: una strage di donne e bambini, con 13 morti confermati ma solo 4 di questi riconosciuti dai familiari costretti ieri pomeriggio al tremendo calvario del riconoscimento dei tanti corpi recuperati senza vita a poche miglia dal porto siciliano. Tra i volti riconosciuti c’è quello della ragazzina di 12 anni, la più piccola delle vittime recuperate che viaggiava sul barcone illegale assieme a mamma e zia. Un dolore senza fine, con l’aggiunta delle condizioni meteo pessime che rendono assai complesso esercitare una più semplice ricognizione in mare dei soccorsi: secondo il racconto dei superstiti, sarebbero tra le 15 e le 20 persone che mancano all’appello, tra cui 8 bambini, mentre 22 sono i superstiti. «A bordo erano tutti senza salvagente, se lo avessero avuto ora sarebbero tutti salvi», ha spiegato sommesso il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella giunto sul posto, «Sul barcone erano più di 50. La maggior parte dei sopravvissuti, 13 uomini e 9 donne, sono salvi solo grazie al coraggio degli uomini della Guardia Costiera e della Gdf». (agg. di Niccolò Magnani)
LA STRAGE DI DONNE E BAMBINI
Ancora nuove morti in mare dopo l’ennesimo naufragio che si è consumato la scorsa notte, questa volta al largo di Lampedusa. Secondo quanto raccontato da TgSky24, a bordo del barchino di fortuna erano circa 50 i migranti presenti ma a causa del mare agitato, durante le operazioni di soccorso da parte della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza si sarebbe rovinosamente ribaltato. Stando alle prime ricostruzioni, la tragedia sarebbe avvenuta proprio al momento del trasbordo, quando i migranti si sarebbero spostati tutti su un lato facendo così rovesciare l’imbarcazione di legno che li ospitava. Immediati i soccorsi che hanno permesso di mettere in salvo 22 persone, mentre i primi cadaveri di due donne sono stati recuperati poco dopo. I migranti messi in salvo – tra cui donne e bambini – sono stati già trasferiti in porto ma all’appello mancherebbero ancora circa 30 persone, tra cui otto bambini. A rendere più complicate le operazioni di soccorso, anche le avverse condizioni meteo destinate con il passare delle ore ad un repentino ed ulteriore peggioramento.
NAUFRAGIO A LAMPEDUSA: LE PAROLE DEL SINDACO
Dopo il recupero dei primi due corpi, i soccorritori intervenuti per far fronte all’emergenza a Lampedusa dopo il naufragio avrebbero individuato altri due corpi di migranti senza vita, facendo così salire le vittime a quattro. Il sindaco dell’isola, Totò Martello, ha commentato ai microfoni di Sky Tg24: “Forse è stato individuato dall’elicottero un altro cadavere e la vedetta si sta recando sul posto per capire se è un cadavere o meno”. In riferimento alla attuale situazione meteo ha aggiunto: “c’è mare mosso”. “Bisogna togliere i migranti dalle mani di delinquenti senza morale”, ha quindi sottolineato. Stando alle prime ricostruzioni, le segnalazioni alla Guardia Costiera sarebbero giunte nella tarda serata di ieri da parte del CUR di Palermo, il Centro Unico di Risposta, relativamente ad un barchino con a bordo circa 50 migranti nei pressi di Lampedusa. L’imbarcazione è stata individuata intorno a mezzanotte e proprio dopo l’arrivo delle motovedette si sarebbe verificato il ribaltamento.