Attorno alla questione del naufragio avvenuto domenica in mezzo al Lago Maggiore sembra che i misteri non facciano che infittirsi di giorno in giorno. Fin da subito, infatti, è emerso come tra i quattro morti due, Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, facessero parte degli 007 italiani, il terzo, Shimoni Erez, fosse un ex agente in pensione del Mossad (l’intelligence di Israele) e la quarta, Anya Bozhkova, una cittadina russa moglie del proprietario dell’imbarcazione.
Una circostanza sicuramente strana che ha portato immediatamente gli inquirenti a cercare di capire cosa stesse, veramente, succedendo sulla barca oggetto del naufragio al Lago Maggiore. Le certezze, per ora, sono veramente poche (quasi nulle), ma certo è che gli inquirenti avrebbero iscritto al registro degli indagati lo skipper e proprietario dell’imbarcazione, Carlo Carminati, con l’ipotesi di reato di naufragio ed omicidio colposo. In naufragio nel Lago Maggiore, infatti, sarebbe avvenuto a causa di una violenta tromba d’aria, prevista dal meteo e diffusa come allerta dai cantieri del porto, mentre la barca risultava essere varata per appena 15 passeggeri, ma a bordo c’erano almeno 23 persone.
I misteri degli 007 sul naufragio nel Lago Maggiore
Insomma, probabilmente lo skipper della barca oggetto del naufragio al Lago Maggiore avrà delle spiegazioni per gli inquirenti, che nelle prossime ore dovrebbero interrogarlo. A lui spetterà spiegare perché c’erano così tante persone a bordo, perché abbia ignorato l’allerta sul meteo e, soprattutto, cosa stavano facendo quelle 22 persone a bordo poco prima di incappare nella tromba d’aria.
Dubbia, in merito al naufragio sul Lago Maggiore, è la circostanza che la maggior parte delle persone a bordo (escluso lo skipper, la moglie) facessero o avessero in passato fatto parte degli 007 italiani ed israeliani. Secondo TgCom24, il viaggio è stato organizzato all’ultimo, dopo che 007 di Israele avrebbero perso il volo per rientrare in patria, mentre subito dopo il naufragio al Lago Maggiore sono spariti tutti, senza lasciare traccia su alcun documento. L’ipotesi è che potesse trattarsi di un meeting ufficiale o ufficioso, il cui oggetto potrebbe non essere mai reso noto, ma che è certo essere stato l’ultima tappa di una serie di incontri che andavano avanti da giorni.