Il perito della Procura di Crotone scagiona il governo per il naufragio di Cutro avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio del 2023. Come riportato dal Corriere della Sera, l’ammiraglio Salvatore Carannante – consulente della Procura – ha puntato il dito sui soccorsi e rilevato come Frontex abbia fornito “informazioni sulla rotta e sulla navigazione molto approssimative se non fuorvianti”.
La perizia consta di 65 pagine e Carannante ha posto l’accento sulle contraddizioni circa le informazioni comunicate dall’Agenzia europea di difesa delle frontiere agli uffici italiani competenti. Entrando nel dettaglio, secondo il report del velivolo Eagle 1 che pattugliava il Mediterraneo, il caicco seguendo questo percorso “sarebbe dovuto giungere nel golfo di Copanello, più a sud di Steccato di Cutro” coprendo 53 miglia nautiche; con la velocità di 6 nodi rilevata da Frontex, il caicco “avrebbe dovuto compiere la tratta in circa 9 ore e giungere sulla costa attorno alle 7:20 della mattina del 26 febbraio”.
Naufragio Cutro, perito Procura scagiona governo
La ricostruzione è stata smontata dal perito della Procura crotonese grazie ai fotogrammi all’infrarosso che ritraggono il caicco in navigazione. “L’imbarcazione procedeva ad una velocità media di circa 7,3 nodi”, la versione dell’ammiraglio Carannante, con una rotta media di 325 gradi: con questi dati l’imbarcazione avrebbe dovuto capire una distanza di 38,5 miglia e sarebbe dovuta arrivare sotto costa alle 3.41. Il Corriere della Sera ricora che sono tre le persone indagate per il naufragio di Cutro, tutti appartenenti alla Guardia di Finanza: devono rispondere dell’accusa di naufragio colposo, rifiuto e omissione d’atti d’ufficio e omicidio colposo.