Una tragedia a poche miglia dalla costa della Libia riaccende – qualora non fossero già abbastanza “accesi” – i riflettori internazionali sull’enorme dramma umanitario legato all’immigrazione e alle guerre in corso tanto in Libia quanto nel resto del Nord Africa (la Tunisia in primis, dopo la morte di questa mattina del Presidente Essebsi): un barcone si è imbattuto in un naufragio improvviso al largo delle coste libiche, con almeno 150 morti e 140 recuperati vivi nelle ultime ore. La denuncia arriva dall’agenzia Unhcr (l’agenzia Onu per i rifugiati) in Libia spiegando che il barcone sarebbe partito da Khoms nelle scorse ore, a circa 100 km a est di Tripoli; stando alle primissime parole riferite dai sopravvissuti sotto choc recuperati in mezzo al mare, sul barcone vi erano stipati almeno 300 migranti di cui però la metà purtroppo non ce l’ha fatta ed è morta prima dell’arrivo delle autorità. Il portavoce della Guardia Costiera libica, confermando il tremendo naufragio al largo, afferma che i militari libici «hanno soccorso 125 migranti, con decine di persone potrebbero essere affogate».



DENUNCIA UNHCR “LA PEGGIOR TRAGEDIA NEL 2019”

L’Unhcr lancia però un monito piuttosto duro nei confronti dei Governi d’Italia, Malta e in generale contro la linea di “porti chiusi” dei principali Paesi europei: «L’aver ostacolato, fermato il lavoro delle ong nel Mediterraneo ha fatto sì che aumentassero i naufragi di migranti. La stessa Oim ci ha già detto che in proporzione il numero dei morti in mare è aumentato», spiega il portavoce dell’Unhcr Libia, Charlie Yaxley, nell’annunciare il mortale naufragio al largo della Libia. Sempre il portavoce per Africa-Mediterraneo-Libia spiega «Se le cifre stimate sono corrette, si tratta del maggior numero di vittime nel Mediterraneo centrale nel 2019. Un promemoria, se ancora fosse necessario, del fatto che ci deve essere un cambiamento nell’approccio alla situazione nel Mediterraneo. Salvare vite in mare è un bisogno urgente». Secondo l’Alto Commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, quanto avvenuto oggi è uno dei peggiori drammi mai visti negli ultimi anni: «Ripristinare il salvataggio in mare, porre fine alla detenzione di rifugiati e migranti in Libia, aumentare le vie sicure per uscire dalla Libia: questo deve succedere ORA, prima che sia troppo tardi per molte altre persone disperate».



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