“NAVALNY È MORTO PER UN COAGULO DI SANGUE”: PARLA IL CAPO DELL’INTELLIGENCE UCRAINA

Alexei Navalny è morto per un coagulo di sangue: a smentire per il momento l’ipotesi del “complotto” attorno alla misteriosa morte del dissidente anti-Putin nel duro carcere in Siberia, non è una “velina” del Cremlino o di qualche Ministero della Russia. Si tratta delle parole dirette del capo 007 in Ucraina, Kyrylo Budanov: parlando con i giornalisti dell’emittente ucraina Hromadske, il responsabile dell’intelligence militare di Kiev ammette «Potrei deludervi, ma quello che sappiamo è che Navalny è morto davvero per un coagulo di sangue».



Nelle ore in cui la madre del dissidente è riuscita finalmente ad ottenere, 10 giorni dopo il decesso in carcere siberiano, il corpo del figlio per poter celebrare i funerali, i misteri attorno alla morte nella colonia penale oltre il Circolo Polare Artico si infittiscono. Secondo dunque il capo degli 007 ucraini, non certo gli alleati n.1 di Putin, al momento il 47enne ex candidato alle Presidenziali in Russia non risulterebbe morto né per avvelenamento e né per un “pugno al cuore” come rilanciato nei giorni scorsi da alcune fonti occidentali.



LA VERSIONE DI KIEV SULLA MORTE DI NAVALNY ‘SMONTA‘ LA TESI DEL COMPLOTTO

Dalle detenzioni disumane al carcere ingiusto, dal possibile avvelenamento come avvenuto con altri dissidenti di Putin fino al malore per un colpo al cuore infertogli da qualche guardia: la morte di Navalny resta un mistero e la nuova versione data dall’Ucraina getta ancora più incertezza sulla ricostruzione della verità dei fatti. La tesi russa dunque, sottolinea ancora Budanov, è «più o meno confermata»: da Mosca infatti avevano parlato con i report delle autorità carcerarie di embolia e trombosi per certificare la morte di Navalny.



Tale tesi sarebbe compatibile con la presenza di un coagulo di sangue, mentre l’altra ipotesi rilanciata dalla Russia di una «morte improvvisa» a questo punto decadrebbe. «È morto davvero per un coagulo di sangue. E questo è più o meno confermato. Questo non è stato preso da internet, ma, sfortunatamente si tratta di morte naturale», ha detto ancora Budanov citato da Ukrainska Pravda. Se da un lato le parole degli 007 militari di Kiev smentiscono la tesi del complotto di Putin contro il suo ex nemico giurato, dall’Ucraina non viene meno l’intento di muovere ulteriori azioni contro l’invasione russa scattata 2 anni fa: «La guerra della Russia contro l’Ucraina è iniziata non due anni fa, ma dieci anni fa, con l’occupazione della Crimea ucraina. Tuttavia, né lo Stato ucraino né gli ucraini hanno accettato di riconoscere il diritto dell’aggressore alla terra di Crimea. La resistenza della popolazione locale ucraina contro gli occupanti non è diminuita nemmeno per un  momento, nonostante le repressione», ha spiegato ancora Budanov su Telegram dopo le notizie circolate su Navalny.