Nuova condanna nei confronti di Alexei Navalny. Nemesi di Vladimir Putin attualmente in una colonia penale, il leader dell’opposizione russa è stato condannato a un’ulteriore pena detentiva di 19 anni. Come riportato dai colleghi della Bbc, l’accusa aveva chiesto una sanzione di 20 anni. Il 47enne è stato condannato in quanto fondatore e finanziatore “di un’organizzazione e attività estremiste”.



La pesante condanna comminata non è una sorpresa per Navalny. Già nella giornata di ieri, il principale avversario di Putin in patria aveva dichiarato di aspettarsi una condanna stalinista: “Nei miei confronti sono stati chiesti 20 anni. Me ne daranno 18. Sarà un periodo enorme”. Arrestato nel 2021 dopo il suo rientro in Russa, nel marzo del 2022 è stato condannato a nove anni di prigione per frode e oltraggio della corte



Navalny condannato, le reazioni internazionali

I sostenitori di Navalny e gli attivisti anti-Putin si sono scagliati contro l’ennesima condanna. “Processo farsa”, la denuncia dei fedelissimi del 47enne, ricordando che il processo si è svolto a porte chiuse nella colonia penale di Melekhovo e non in un normale tribunale. Una delle prime reazioni contro la condanna a Navalny è stata quella del presidente del Consiglio Ue, Charles Michel: “L’ultimo verdetto dell’ennesimo processo farsa contro Alexey Navalny è inaccettabile. Questa condanna arbitraria è la risposta al suo coraggio di parlare criticamente contro il regime del Cremlino. Ribadisco l’appello dell’Ue per il rilascio immediato e incondizionato di Navalny”. Così invece la ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock: “Che l’arbitrario sistema giudiziario russo rinchiuda Alexei Navalny per altri 19 anni è una palese ingiustizia. Putin non teme nulla di più che l’opporsi alla guerra e alla corruzione in favore della democrazia, anche se avviene dalla cella di una prigione”.

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