Nelle scorse ore, come comunicato anche sul suo profilo Facebook ufficiale, il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha vietato lo sbarco di 250 migranti giunti sulle coste siciliane a bordo della nave-quarantena Aurelia. La sua ordinanza contempla anche l’impossibilità di scendere dall’imbarcazione per tutto il personale che si trova a bordo. Proprio sui social network il primo cittadino coglie l’occasione per lanciare una frecciata di natura politica: “Confermo il divieto di sbarco come da ordinanza compiegata, mentre apprendo dell’esistenza ‘politica’ interessata al territorio trapanese del deputato PD Carmelo Miceli. Allo stesso rassegno che ne ieri, oggi e domani, ho delegato mai la mia libertà e coscienza di sindaco ad alcun partito, atteso che la mia militanza datata non certo è riconducibile a logiche di padrinaggio e patronaggio politico, bensì al rispetto e tutela degli interessi di un territorio che intanto ha un colore solo: quello del servizio alle comunità locali e non certo di servirsi delle stesse per tornaconto politico come sembra incline tale ‘sconosciuto’ deputato. Trapani forse è stata, ma di certo non sarà terra di conquista per classi dirigenti ‘nominate’ che presi i voti scappano via lasciando storiche macerie invece di impegnarsi per il riscatto di questa terra”.



NAVE-QUARANTENA A TRAPANI, IL SINDACO: “TROPPI MIGRANTI POSITIVI AL CORONAVIRUS”

Ad oggi, nel Trapanese, sono presenti 876 migranti, prevalentemente tunisini, e molti di essi sono risultati positivi al Coronavirus. Deriva anche da qui la decisione di respingere un nuovo sbarco: “Perché la nave-quarantena Aurelia, destinata a Corigliano Calabro, è stata ‘dirottata’ su Trapani, sommandosi ad altra nave già presente e per motivi analoghi in rada? Bisognerebbe capire anche perché la scelta (…politica?) di raddoppiare navi-quarantena sul porto turistico di Trapani sia stata ispirata da motivi di sicurezza opportunamente e debitamente pianificati (?!) e non abbia più opportunamente fatto mente locale su altri porti siciliani, così come invece avviene con l’esodo dei vettori aerei, prima Ryanair e oggi della ‘partecipata’ statale Alitalia, oltre che su Palermo anche su Catania”. Una polemica, quella di Giacomo Tranchida, che ha raccolto il consenso di numerosi cittadini, preoccupati dalla situazione emergenziale che si sta venendo a creare sul loro territorio.

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