Una collisione in mare tra navi da guerra è stata evitata, ma non lo scontro diplomatico tra Russia e Usa. Nel Pacifico un incrociatore missilistico statunitense è arrivato a 15 metri da un cacciatorpediniere di Mosca. Dopo il mancato impatto nel Mar Cinese Orientale è scattato uno scambio di accuse tra le due superpotenze. Russia e Stati Uniti si sono subito accusati a vicenda di aver condotto azioni non sicure e di aver quindi compiuto operazioni di emergenza per evitare lo scontro. La Settima Flotta Usa ha detto che il cacciatorpediniere russo ha messo a rischio la sicurezza della nave USS Chancellorsville e del suo equipaggio, costretto a invertire tutti i motori a pieno regime per evitare la collisione. «Consideriamo le azioni della Russia non sicure, poco professionali e non in conformità con il Regolamento internazionale per prevenire le collisioni in mare», la spiegazione statunitense. Non è tardata ad arrivare la replica dalla Russia. Le forze armate di Mosca hanno infatti accusato la USS Chancellorsville di aver fatto una manovra pericolosa attraversando la rotta del cacciatorpediniere russo, spiegando che l’incrociatore americano ha «improvvisamente cambiato direzione».
NAVI DA GUERRA RISCHIANO COLLISIONE NEL MAR CINESE
Da una parte l’incrociatore lanciamissili Uss Chancellorsville, in missione per la prima volta nel golfo Persico nel 1991 in supporto dell’operazione Desert Storm. Dall’altra il cacciatorpediniere anti-sottomarini Admiral Vinogradov, varato nel 1987 ed entrato a far parte della flotta del Pacifico russa. Insieme sono protagonisti di una storia che ha il sapore di Guerra fredda. Ma non è la prima volta che si verificano queste situazioni. Nel novembre scorso, ad esempio, gli Stati Uniti pubblicarono il video di un jet russo che intercettava uno dei suoi aerei nel Mar Nero. Quella mossa venne definita «irresponsabile», ma i russi spiegarono che era necessaria per fermare «una violazione dello spazio aereo russo». Ora invece i due colossi da guerra, come riportato dal Corriere della Sera, hanno rischiato la collisione arrivando ad una distanza tra i 15 e i 50 metri l’uno dall’altro. Una storia che ha il sapore di Guerra fredda.