NAVI HUMANITY 1 E GEO BARENTS: PROTESTE NEL PORTO DI CATANIA

Prosegue la duplice emergenza nel porto di Catania con le due navi Humanity 1Geo Barents ancora bloccate. A bordo della seconda sono 215 i naufraghi a bordo: tre si sono tuffati in mare nel tentativo di raggiungere la terraferma e sono stati recuperati e riportati a bordo. Molti naufraghi hanno inoltre iniziato a non mangiare o a saltare i pasti a causa della fase depressiva che stanno attraversando, come hanno spiegato gli attivisti che si trovano a bordo della Humanity 1, l’altra nave ferma nel porto di Catania con a bordo 35 migranti che non sono sbarcati. A far sentire la propria solidarietà ai migranti rimasti a bordo della nave umanitaria sono attivisti e abitanti della città sicula, che si sono radunati al porto per chiedere che le persone vengano liberate. Presenti anche reparti mobili della polizia: la manifestazione prosegue anche in serata.



UE CRITICA GOVERNO: “DOVERE MORALE E GIURIDICO FARE SBARCARE MIGRANTI HUMANITY”. LA RISPOSTA DEL MINISTRO NORDIO

Da Bruxelles e da Berlino arrivano parole univoche sulla vicenda dei migranti fermi sulle navi Humanity 1 e Geo Barents nel porto di Catania: «vi è il dovere morale e legale di salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali», spiega la portavoce della Commissione Europea, sulla falsa riga di quanto riferito dal Governo tedesco. Le autorità europee plaudono comunque il Governo Meloni per aver fatto sbarcare la maggior parte dei migranti a bordo delle due navi Ong ferme nel porto siciliano ormai da 48 ore. Nella mattinata di lunedì si registra il tuffo in mare di tre migranti a bordo della Geo Barents, nel tentativo di raggiungere la terraferma: «Hanno nuotato fino ad un galleggiante e poi sono stati recuperati dalle autorità e portati sul molo vicino alla nave di Medici senza frontiere. I tre stanno bene», fanno sapere fonti delle autorità e delle stesse Ong all’ANSA.



«È importante che centinaia di persone siano potute sbarcare, ma è importante che siano salvate tutte le persone e che possano arrivare a terra», ribadisce il concetto di Bruxelles anche la portavoce del ministero degli Esteri Sabine Sasse, «Siamo in stretto contatto con gli enti italiani ma il coordinamento compete alla commissione Ue». Intanto dal Governo arriva la pronta replica del Ministro della Giustizia Carlo Nordio: «La selezione dei migranti non è fatta in base ai loro interessi ma a quelli degli scafisti che li portano». Secondo il Guardasigilli, intervenuto a margine di un evento a Treviso, «quelli che vengono in Italia possono permettersi di pagare dai 2 ai 5mila euro a queste organizzazioni che li trasportano. Noi li prendiamo non perché siamo buoni ma perché siamo rassegnati».



CAOS MIGRANTI NEL PORTO DI CATANIA: ANCORA FERME LE NAVI HUMANITY 1 E GEO BARENTS

Il Governo Meloni in carica da pochi giorni è già alle prese con una duplice emergenza migranti nel porto di Catania: gli scontri dialettici a distanza tra Ministro dell’Interno Piantedosi e Ong delle scorse ore non hanno risolto la situazione, con al momento le navi Humaniy 1 (di SOS Humanity, nave battente bandiera Germania) e Geo Barents (di Medici Senza Frontiere, bandiera Norvegia) ancora ferme nel porto di Catania nonostante il decreto del Viminale abbia imposto di andarsene dopo aver scaricato i soggetti più fragili tra cui donne, minori, anziani e malati. Attualmente sulla Humanity 1 ci sono ancora 35 dei 179 migranti soccorsi (144 fatti scendere dalla commissione medica dell’USMAF), mentre sulla Geo Barents a bordo in questo momento ci sono ancora 214 migranti dei 357 salvati nel Mediterraneo.

La situazione potrebbe ingrossarsi nelle prossime ore visto che al largo delle coste catanesi si trovano al momento altre due navi cariche di rifugiati: la Ong tedesca Rise Above con 90 persone a bordo e la norvegese Ocean Viking, con 234 migranti sulla nave. Stamane l’arcivescovo di Catania,  la Caritas diocesana e la Comunità di Sant’Egidio hanno fatto sapere al Governo italiano di volersi prendere carico dell’accoglienza dei migranti a Catania: «l’accoglienza sia totale, tenendo conto che coloro che sono rimasti a bordo, provengono da situazioni di grave disagio, oltre che da molti giorni di navigazione», ha spiegato Mons. Luigi Renna all’ANSA. L’arcivescovo ammonisce il Governo italiano chiedendo una modifica nel criterio di selezione su chi fa sbarcare e chi no: «il criterio della selezione adottato finora sia rivisto dal legislatore, perché mentre mette in sicurezza alcune fasce di persone più bisognose di cure immediate, esclude chi presto potrebbe giungere all’esasperazione, perché nella fuga dal proprio Paese ha intravisto un barlume di speranza per il proprio futuro». La Chiesa siciliana ammette però che il ministro Piantedosi ha pienamente ragione quando chiede che l’Europa non lasci ancora una volta sola l’Italia in questa emergenza: «ha bisogno di soluzioni politiche, soprattutto di una urgente revisione della Convezione di Dublino; ma evidentemente non si può aspettare la conclusione dell’iter di un dibattito politico e legislativo senza nel frattempo mettere in sicurezza l’esistenza di tante persone».

RICORSO ONG HUMANITY VS GOVERNO MELONI: OGGI COSA SUCCEDE

Papa Francesco nel suo viaggio di ritorno dal Bahrain ha lanciato un’apertura importante di credito per il Governo Meloni impegnato nella difficile situazione dei migranti sulle coste della Sicilia, intimando Bruxelles ad agire per aiutare l’Italia. Intanto però la situazione di Humanity 1 e Geo Barents avrà un’importante punto di svolta oggi pomeriggio quando scadrà l’ultimatum dato dall’esecutivo alle Ong che hanno disobbedito e sono rimaste ancora nel porto. Sempre oggi però la ong tedesca Sos Humanity presenterà al Tar del Lazio ricorso contro il decreto del governo italiano che impedisce ai migranti a bordo di sbarcare a terra: dal ricorso al procedimento urgente per il Tribunale di Catania, la Ong SOS Humanity ha già fatto sapere che intende portare il Governo italiano davanti a tutte le sedi della giustizia affinché vengano garantiti «il diritto dei migranti ad ottenere la protezione umanitaria».

«Bisogna stroncare il traffico non solo di esseri umani, ma anche di armi e droga», è il commento del vicepremier e Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, raggiunto da RTL 102.5 stamane. «L’immigrazione va controllata e regolamentata, si torna all’applicazione della norma che prevede che una nave che porta un bandiera tedesca sbarca in porto tedesco, quindi se ne deve fare carico», ha aggiunto il leader della Lega spiegando come ora la competenza del caso navi migranti sia in campo alla Procura di Catania. «Non faccio il procuratore – ha detto poi Salvini -, so che c’è un fascicolo aperto a Catania, ma in Europa bisogna tornare ai ricollocamenti e alla redistribuzione dei migranti». Intanto dalle opposizioni si attacca pesantemente l’azione del Viminale e del Governo stesso sui casi Humanity 1 e Geo Barents: «In queste ore nel Mediterraneo si registra il ritorno da parte del governo Meloni a un utilizzo politico becero e barbaro dei drammi di donne, uomini, bambini inermi. Un fatto gravissimo, al quale stiamo reagendo e reagiremo con la massima determinazione», attacca su “Repubblica” il leader Pd Enrico Letta, ma gli fa eco anche il capogruppo del Terzo Polo alla Camera Matteo Richetti «Sulle questioni che dovevano essere il loro punto qualificante, sicurezza e immigrazione, il nuovo Governo sta raggiungendo le vette più alte di incapacità e disumanità. ‘Carico residuale’ e ‘sbarco selettivo’ sono termini di cui bisogna semplicemente vergognarsi».