NATO: “NAVI CONTRO IMMIGRAZIONE ILLEGALE NEL MEDITERRANEO”
Alla vigilia del Consiglio Europeo che porrà all’attenzione tra i vari punti in agenda l’emergenza migranti – su forte spinta del Governo italiano – sono le dichiarazioni del segretario generale Nato a tenere banco. Presentando il report 2022 dell’Alleanza Atlantica dal Belgio, Jens Stoltenberg ha sottolineato con forza che la Nato «non può prendersi il lusso di concentrarsi solo su una sfida. Dobbiamo agire su tutti i problemi allo stesso tempo». È così che ‘raccoglie’ la richiesta avanzata mesi fa da alcuni esponenti del Governo italiano – in primis il Ministro della Difesa Guido Crosetto – sull’ipotesi di inviare navi Nato nel Mediterraneo per presidiare le acque dalla presenza di scafisti-trafficanti di migranti.
L’Alleanza «sostiene l’Unione Europea nella sua azione contro l’immigrazione illegale. Noi siamo un’alleanza militare e l’Ue ha disposizione mezzi che noi non abbiamo. Ma lavoriamo con partner come Mauritania e Tunisia per rafforzare la loro capacità e dunque la loro stabilità»: secondo il segretario generale della Nato, visto l’aumento della presenza russa in Africa occorre muoversi con strategia globale. «La Nato non ha il lusso di poter scegliere su quali fonti concentrarsi, deve essere attiva a 360 gradi. Come sulla protezione delle infrastrutture critiche, molte delle quali si trovano nel Mediterraneo», ha osservato Stoltenberg.
IL SOSTEGNO DELLA NATO CONTRO GLI SCAFISTI: LE ULTIME NOVITÀ
Concordando con quanto riferito ancora da Crosetto nella sua polemica forte contro il gruppo di mercenari al soldo del Cremlino, il segretario generale della Nato ha sottolinea come si assiste in questi mesi «a un aumento della presenza russa nel Sud e in Africa, non da ultimo con il gruppo Wagner». L’Alleanza rileva i propri mezzi presenti nel Mediterraneo, tra cui le navi del dispositivo Standing Nato Maritime Group 2, con compiti di pattugliamento e sorveglianza aero-marittima. «Le navi della Nato nel Mar Egeo sono dispiegate per agevolare l’applicazione dell’accordo tra la Turchia e l’Unione europea sull’immigrazione illegale», ragiona ancora il segretario generale da Bruxelles.
Si tratta insomma di una svolta molto importante che dovrà vedere un’ulteriore parere positivo dopo il Consiglio Ue del 23-24 marzo: l’Italia attende, con la Premier Meloni che ha ribadito anche nel recente colloquio con la Presidente della Commissione Ue Von der Leyen come occorra muoversi a livello europeo con estrema urgenza. Secondo la Nato l’azione anti-migranti irregolari – soprattutto anti-scafisti – deve prevedere il supporto di Paesi africani, citando per l’appunto i casi di Tunisia e Mauritania: a Tunisi però la crisi civile e politica rischia di far crollare il già debole dispositivo di collaborazione con l’Europa sul fronte migranti. «L’instabilità, come dimostra il caso della Libia, rappresenta una causa alla radice dell’immigrazione», conclude Stoltenberg lanciando un monito non da poco tanto alla Ue quanto ai partner dell’Alleanza per fare di più nel contrasto all’immigrazione irregolare dai luoghi dove la guerra in Ucraina rischia di far aumentare l’afflusso di grandi masse in fuga. Nelle sue repliche alla Camera in vista del Consiglio Europeo, la Premier Meloni stamattina ha ricordato come non sia possibile accettare un’Italia che diventi «diventi il campo profughi d’Europa. Sicuramente il Regolamento di Dublino va rivisto – afferma quindi la Presidente del Consiglio nelle Comunicazioni al Parlamento -, ma non è una soluzione per l’Italia. Credo che serva un approccio più globale, penso che non possa prescindere da una cooperazione con i Paesi africani».