Navi-ospedale per affrontare l’emergenza Coronavirus. Questa la nuova idea per sopperire all’eventuale mancanza di posti letto e di assistenza specializzata per chi non è contagiato ma presenta altre patologie, più o meno gravi. Nel porto di Genova è arrivata una grande nave passeggeri che è stata trasformata a tempo di record in un moderno e attrezzato ospedale galleggiante. Come riportato dal Secolo XIX, è in grado di accogliere un migliaio di pazienti e di offrire servizi e interventi indispensabili anche per la terapia intensiva e la rianimazione. E poi c’è un’ammiraglia di Msc Crociere pronta a intervenire in caso di ulteriori necessità: si sta pensando alla nave “Opera“, che farebbe lievitare la disponibilità di posti letto. Ci sono poi due cruise ferry che potrebbero essere usati per l’urgenza di servizi sanitari. Il progetto nasce dall’intuizione dei vertici di Grandi Navi Veloci (Gnv) ed è stato subito approvato da Gianluigi Aponte, proprietario della compagnia e leader di Msc. Il piano è stato concordato col sindaco di Genova Marco Bucci ed entra nella sua fase esecutiva, con l’occhio attento della Protezione civile e del governatore Giovanni Toti.



CORONAVIRUS, NAVI OSPEDALE PER EMERGENZA: LE IPOTESI PER RICONVERSIONE

Ci vogliono 7-10 giorni per la realizzazione del progetto nave-ospedale. Si parla di investimenti rilevanti, che sarebbero a carico del gruppo armatoriale e della Protezione civile, secondo quanto riportato dal Secolo XIX. L’impresa di realizzare un ospedale galleggiante in porto è tecnicamente complessa, ma il colosso Rina sta seguendo tutte le fasi per arrivare in tempi brevi alla certificazione della prima nave trasformata in ospedale. Il problema tecnico più importante riguarda la modifica dell’impianto di areazione del traghetto, poi vanno blindate le cabine destinate ad ospitare i pazienti contagiati dal Coronavirus. Ma il progetto è stato sbloccato e quindi i lavori sono in corso. Il quotidiano ligure parla di una taske force di tecnici e ingegneri a lavoro su schermi e impianti insieme agli esperti della Protezione civile. Sono diverse le ipotesi sulla riconversione della nave. La prima è che diventi punto d’appoggio per pazienti non colpiti dal Covid-19, che libererebbero migliaia di posti letto negli ospedali “a terra”. La seconda è renderlo luogo di quarantena per positivi. La terza, più complicata ma anche caldeggiata, è l’uso della nave come ospedale per pazienti con Coronavirus conclamato.

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