Le navi da carico russe autorizzate dagli Stati Uniti, anche per il trasporto di armi, hanno fatto regolarmente scalo nei porti turchi dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Questo vuol dire che la Turchia, membro della NATO, potrebbe inasprire i rapporti tra Washington e Ankara. La Turchia infatti è l’unico membro della Nato che non ha adottato sanzioni contro il Cremlino e anzi, è diventata un partner economico cruciale per la Russia.



I registri dei trasporti visionati dal Wall Street Journal mostrano che le navi russe sotto sanzioni hanno effettuato più di 100 scali nei porti della costa turca dal maggio 2022 fino alle ultime settimane. Dunque, aumenta il rischio che Washington agisca contro le compagnie turche per punirle del loro aiuto alla Russia. “A causa dei rapporti tra Erdogan e Putin e la posizione assunta da Ankara nei confronti di Mosca, la Turchia non vuole farsi percepire come intransigente sulle sanzioni alla Russia. Mosca sta cercando in tutti i modi di acquisire clandestinamente il materiale necessario per il suo sforzo bellico”, ha spiegato un alto funzionario del Dipartimento del Tesoro americano. Gli Stati Uniti stanno facendo pressioni su paesi come la Turchia per interrompere le catene di approvvigionamento militare russo che priverebbero Mosca di nuove armi e munizioni, come spiega il Wall Street Journal.



Il trucco della Russia per attraccare in Turchia

Gli scali delle navi russe potrebbero aumentare le tensioni tra Ankara e Washington: gli Usa stanno tentando di convincere la Turchia a revocare il veto all’adesione della Svezia all’alleanza, potenzialmente in cambio della vendita di nuovi caccia F-16 per 20 miliardi di dollari, spiega il Wall Street Journal. Le navi sanzionate hanno fatto scalo in circa 20 strutture portuali situate sulle coste turche del Mar Nero, del Mediterraneo e del Mar di Marmara. Mosca ha utilizzato navi da carico civili per il trasporto di attrezzature militari dall’inizio della guerra e ciò permette di aggirare il divieto alle navi da guerra russe e ucraine di entrare nel Mar Nero.



La maggior parte delle navi sono di proprietà di compagnie private, alcune delle quali sono sotto contratto con il Ministero della Difesa russo. “La Russia si sta comportando sempre più come la Corea del Nord sugli oceani”, ha spiegato Eric Woods, un ricercatore che segue le spedizioni di armi russe al Monterey Institute of International Studies di Washington. Altre navi della Northern Shipping Company, compagnia sanzionata, hanno effettuato dozzine di scali in Turchia nell’ultimo anno, secondo i dati di spedizione. Gli Stati Uniti hanno inserito questa società nella lista nera per le sue attività nel “settore della difesa e materiale con potenziale militare” russo. Le autorità turche hanno annunciato a inizio anno che avrebbero limitato le consegne alla Russia.