Nell’ottimo reportage di oggi su Repubblica a firma Valentina Conte uno dei simboli del programma di Governo M5s, il Reddito di Cittadinanza, subisce uno dei tonfi mediatici più duri possibili: i navigator – le figure immaginate prima, assunte poi, per trovare lavoro ai riceventi il RdC – di fatto non sono mai entrati in azione. «Dovevano trovare un impiego ai destinatari del reddito di cittadinanza ma, complice il Covid, le Regioni non li hanno utilizzati», scrive Rep mostrando i dati sui 2980 navigator divenuti fantasmi praticamente subito dopo il concorso alla Fiera di Roma nel 2019. Avrebbe dovuto rivoluzionare il mercato del lavoro con il M5s che ribadiva come fossero dei “gufi” quelli che contestavano al ruolo di mediazione tra agenzie di collocamento e disoccupati la mancanza non solo di competenze ma proprio di posti di lavoro: un anno dopo, i risultati non fanno che mostrare la sensatezza di alcune di quelle critiche. Il contratto dei Navigator è un co.co.co in scadenza ad aprile 2021 e dunque v’è ancora un anno per poter invertire la rotta, ma l’impressione è che sarà assai irta come strada.
FLOP NAVIGATOR: LE CRITICHE DELLE REGIONI
27.339 euro lordi all’anno, più 300 euro lordi al mese di rimborso trasferte eppure alcuni dei navigator, spiega ancora l’ottima Valentina Conte su Republica, hanno anche chiesto l’indennità di 600 euro come bonus tra marzo e aprile. Sui risultati specifici sui lavori ritrovati parlano i numeri dell’occupazione drasticamente calata, anche se è ancora difficile avere dati concreti e oggettivi vista la crisi del coronavirus scatenatasi negli scorsi mesi. Le critiche sul progetto navigator contro Mimmo Parisi, scelto personalmente da Di Maio e Conte per il ruolo di “ideatore” e “sviluppatore” in Anpal di questa figura fanno però intendere che tanto a livello di percettori del RdC quanto negli enti locali non vi sia stato affatto un successo.
«Cosa hanno fatto in questi mesi? Hanno preso lo stipendio», contesta polemicamente l’assessore in Lombardia Melania Rizzoli e con lei diversi altri colleghi nei territori. La contestazione massima vista sui social e nei resoconti degli enti locali – «spreco di denaro pubblico per non fare nulla» – non aiuta di certo ad un immaginario positivo per i navigator: con la crisi che si intensificherò nei prossimi mesi e i previsti tanti licenziamenti non appena cadrà lo “stop” imposto dal Governo nel Dl Rilancio, potrebbero rimettere “in gioco” questa figura vituperata e finora non particolarmente “utilizzata”.