Mentre gli episodi di intolleranza religiosa continuano a punteggiare le cronache estere (e sovente non riguardano solo le minoranze cristiane in Asia e Africa, ma anche quelle musulmane e altre di cui spesso l’agenda dei media occidentali nemmeno conosce l’esistenza) da qualche tempo in Italia una associazione cattolica si dedica proprio a sensibilizzare la gente su questo tema, creando la proverbiale “rete” e puntando a coinvolgere non solo i credenti ma anche coloro che sono ben lontani dal mondo della religione. A parlarne di recente è stato un articolo apparso su “il Messaggero” e dedicato a Nazarat.



Ma cosa è Nazarat e di cosa si occupa concretamente? Quella in questione è una associazione cattolica che si propone di girare in lungo e in largo lo stivale per far conoscere le persecuzioni che sovente devono subire i cristiani. Nazarat opera sul nostro territorio da oramai sette anni e nel corso di questo arco di tempo ha dato vita in diverse città della penisola a delle realtà che, come in una rete, lavorano assieme per sensibilizzare come detto credenti e non sulle violenze fisiche e psicologiche che subiscono coloro che all’estero professano la loro fede cristiana. “Nazarat”, ovvero il nome dell’associazione, altro non è che la traslitterazione di una parola araba che comincia con la lettera ‘Nun’, ovvero “il Nazareno”.



IL COMITATO NAZARAT CONTRO LE PERSECUZIONI DEI CRISTIANI

Scelta non casuale quella dell’organizzazione cattolica dato che proprio con tale lettera furono ‘marcate’ le case dei cristiani in Iraq e in Siria da parte dei guerriglieri della Jihad (che, lo ricordiamo, non vanno confusi con la maggioranza pacifica e tollerante dell’Islam). L’obbiettivo del Comitato che ha anche un sito web in cui posta le dirette live delle preghiere? Contrassegnare le case dei fedeli per poi segnalare le abitazioni da espropriare, minacciandone e violentando gli inquilini. Come si legge dal pezzo del quotidiano romano, questo network cattolico è nato in quel di Rimini grazie all’iniziativa dal basso di alcuni amici e proprio durante il climax dell’offensiva del defunto califfato islamico dell’ISIS a Mosul.



Oggi questo comitato Nazarat, che aveva cominciato in maniera informale e con un “gesto di preghiera pubblico” riunendosi il 20 di ogni mese, oggi ha delle ‘sedi’ distaccate anche a Ravenna, Cremona, Savona, Milano, Lugano, Loreto Perugia, Cesena, Siena e anche Udine. Ma sentiremo parlare ancora in futuro di Nazarat dal momento che il network pare in continua espansione e la loro preziosa opera di sensibilizzazione continua grazie al crescente interesse di molti fedeli che, quando si incontrano, innanzitutto pregano assieme in pubblico e poi si dà luogo all’ascolto di testimonianze e raccolte di fondi per sostenere i cristiani perseguitati. Sotto lo sguardo benevolo di Papa Francesco: sì, perché anche il Pontefice ha aderito all’iniziativa con la distribuzione di soldi per finanziare delle famiglie in Siria ma anche la ricostruzione di chiese e abitazioni ad Aleppo e Damasco, in Siria.