Nik Melli è il miglior italiano di sempre
nell’esordio in Nba: dopo la sconfitta all’overtime con i suoi Pelicans l’ala azzurra può festeggiare la buona statistica della prima partita nel campionato più forte del mondo. 7 giocatori in Nba con i nostri colori, alterne carriere ma pessimi esordi: tutti tranne Nik Melli che ha già stregato il suo pubblico con 14 punti, 5 rimbalzi, 2 assist in 19 minuti. Stefano Rusconi ebbe 0 punti in un minuto di gioco, non fece molto meglio Vincenzo Esposito con i Raptors negli Anni Novanta (1 punti, 1 rimbalzo e 1 assist in 8 minuti), mentre un filino meglio dei suoi due predecessori fece il “Mago” Andrea Bargnani, 2 pts, 2 reb, 2 blk in 9’. Venendo a quelli più attuali, Belinelli ad oggi una delle migliori guardie in uscita dalla panchina di tutta la Nba iniziò con 6 punti in 12 minuti, mentre il “Gallo” Danilo Gallinari fece molto peggio con 0 punti in 3 minuti, ma si riprese con gli interessi negli anni a venire. Da ultimo, Gigi Datome in 19 minuti non riuscì lasciare il timbro: assai diverso da Nik Melli che invece di “timbri” ne ha messo ben 14. Tra stasera e domani giocano tutti gli altri protagonisti dell’Nba con l’Italia che continuerà a guardare i suoi due pupilli che purtroppo, a differenza di Clippers, Lakers, Toronto e Pelicans, con Oklahoma (Gallo) e Spurs (Beli) non possono avere grandi speranze di Anello salvo clamorosi exploit.
LEBRON STRIGLIA I LAKERS. MELLI GONGOLA
Siamo alla 1 di 82 della Regular Season Nba, eppure un inizio così Nicolò Melli non se lo immaginava neanche col più incredibile dei sogni: mentre LeBron faticava in Clippers-Lakers e mentre i suoi Pelicans si dannavano l’anima per l’infortunio di Zion, lui con serenità faceva la sua comparsa in campo nel secondo quarto piazzando due triple nei primi 120 secondi di gioco della sua nuova vita americana. Poi 100% dal campo con 4 triple e uno score di plus-minus pazzesco: peccato la sconfitta finale e quegli overtime dove le statistiche si sono sporcate leggermente, ma resta un bel esordio per il nostro terzo italiano in Nba, nell’attesa dei “veterani” Gallinari e Belinelli. Al netto di Nicolò Melli, è un bellissimo inizio di stagione Nba quella andata in scena nella notte con una delle squadre favorite – i Los Angeles Lakers – che mostrano subito diverse pecche e debolezze difensive: «Il secondo quarto è stato un duro colpo per noi. Sembra scontato dirlo, ma incassare 40 punti in una sola frazione è davvero troppo. Non ci siamo presi cura del pallone, io per primo ne ho persi diversi e i nostri avversari sono stati molto abili a capitalizzare da quelle situazioni di gioco», spiega LeBron al termine della sfida persa contro Kawhi Leonard che poi allontana subito dopo il concetto di “derby”, «È la prima partita dell’anno. La NBA è tornata e so bene che tutti vogliono costruire una narrativa sul nostro scontro con i Clippers. Entrambe le squadre però non sono al punto in cui vorrebbero essere: abbiamo cambiato molto, tanti giocatori nuovi sono arrivati e noi stiamo anche assimilando un sistema di gioco diverso rispetto al passato. Ci vorrà del tempo per vedere la squadra realmente pronta sul parquet. Quella con i Clippers non è una rivalità».
CLIPPERS-LAKERS, NBA GRANDE SHOW
Si è aperta la Nba nella notte con due partite, la consegna degli anelli, un derby di Los Angeles tra Clippers e Lakers e una sfida finita ai supplementari: il botto dello spettacolo sportivo più bello del mondo arriva come eco anche in Italia, con l’esordio-show nonostante la sconfitta per Niccolò Melli con i New Orleans Pelicans (14 punti e 100% durante i tempi regolamentari). Uno spettacolo nello spettacolo è stato certamente il primo big match della stagione, con i Clippers che danno una lezione agli emergenti e scalpitanti per la vittoria finale Lakers di Lebron James. I lacustri, rivoluzionati dall’arrivo di Anthony Davis e dall’addio di Ingram, Lonzo e compagnia, si devono piegare al “re” Kawhi Leonard che dopo aver portato i Toronto Raptors all’Anello lo scorso anno ora ci riprova con i losangelini meno “glamour”. 30 punti per l’ex Raptors, LeBron James tira male ma sfiora la tripla doppia, Davis da 25+10 ma è la panchina dei Clippers ad annichilire i Lakers chiudendo i conti per il 112-102 finale. 21 punti, 5 rimbalzi e 6 assist per il solito maestoso Lou Williams e Montrezl Harrell (17+7) firmano il solco contro uno scatenato Danny Green autore di 28 punti con 7 triple su 9 messe a bersaglio. Al netto di LeBron, Davis e Green, i Lakers sono parsi poca roba soprattutto in difesa, in più manca come il pane Kyle Kuzma con Rondo che da “solo” non riesce al momento a tirare il gioco per tutti 48 minuti. LeBron a fine partita sentenza «Abbiamo ancora tanto da migliorare. Siamo un nuovo gruppo che, piano piano, si sta unificando. Abbiamo un nuovo coaching staff. Abbiamo un nuovo sistema. Non si tratta di una rivalità. Stiamo cercando di migliorare ogni singolo giorno».
Qui gli highlights di Los Angeles Clippers-Los Angeles Lakers
SI APRE L’NBA: TORONTO SHOW PIEGA MELLI ALL’OVERTIME
Spettacolo a Los Angeles ma spettacolo è stato anche a Toronto con la consegna degli anelli che fa da anteprima allo show dei campioni Nba 2019 “orfani” di Kawhi ma non per questo meno combattivi e spettacolari. 34 punti a testa per Siakam e Van Vleet, 22 per Kyle Lowry e 13 da Serge Ibaka, un collettivo maestoso che riesce ad aver ragione dei Pelicans solo al primo supplementare, risultato finale 130-122. Di contro, New Orleans venduto Anthony Davis si è ritrovato in casa il n.1 del Draft, il più atteso dopo i tempi di LeBron James: peccato che il fenomeno 19enne Zion Williamson due giorni fa si è operato al menisco e tornerà solo tra due mesi. Non proprio la miglior notizia per l’inizio di stagione, eppure il peso dell’infortunio non si è sentito in questo esordio con un travolgente Brandon Ingram da 22 punti e soprattutto un Nicolò Melli da 14 punti, 5 rimbalzi e 2 assist in 20 minuti sul campo. Non solo, uscendo dalla panchina l’azzurro ha infilato 5 su 5 con 4 triple e il 100% dal campo prima dei supplementari: non è bastato però contro le bocche da fuoco dei Raptors. Oltre a Hart, Melli e Ingram, anche JJ Redick (16 punti) e Jrue Holiday (13 pur con 6/15 al tiro) hanno chiuso alla grande: questi Pelicans sono una squadra molto profonda, con Lonzo Ball a far girare la squadra e nell’attesa della venuta del fenomeno non appena il suo ginocchio starà meglio.
Qui gli highlights di Toronto-Raptors-New Orleans Pelicans
First career NBA bucket for @NikMelli is a three! #WontBowDown pic.twitter.com/VCmHtnTb8Z
— New Orleans Pelicans (@PelicansNBA) October 23, 2019