Il titolo NBA è ancora da assegnare, ma Toronto è molto vicina al successo. Per i Raptors ci sono tre match points, ma ovviamente non bisogna dare per spacciati i Warriors di Kevin Durant. L’unica certezza al momento è Kawhi Leonard, che può mettere le mani sul titolo di Mvp dell’NBA Finals 2019. Determinante in attacco, è stato decisivo anche in difesa. Ora è lui il giocatore più dominante della NBA: può fare la storia prima di cambiare nuovamente squadra. Potrebbe finire a New York o Los Angeles, dai Knicks ai Nets, se non tra Clippers e Lakers. In ballo c’è un super contratto, ma sono soldi meritati. Resta da capire solo da chi prenderli. Eppure Golden State ci crede. «Qualche anno fa ce l’abbiamo fatta, contro OKC», spiega Steve Kerr. Il riferimento è alla rimonta del 2016 sui Thunder, che poi venne vanificata da un’altra rimonta. Ma l’allenatore di Golden State si concentra sul bicchiere mezzo pieno per caricare i suoi. «Dobbiamo cercare di vincere la prossima partita. Vincerne una, intanto. E poi vediamo».



NBA FINALS 2019, KERR E CURRY CI CREDONO: “NON È FINITA”

Il concetto è stato espresso anche da Steph Curry poco dopo la fine della gara-4. «Suona come un cliché ma è anche l’unico modo in cui possiamo pensare di tornare in questa serie: dare tutto quello che abbiamo nei prossimi 48 minuti, tutti, chiunque metterà piede in campo». Il numero 30 degli Warriors sa che sono con le spalle al muro, infatti l’umore dei campioni in carica non è al top, così come il feeling non è dei migliori, ma ribadisce che non è finita. «Abbiamo parlato in spogliatoio tra di noi: ci crediamo, tutti, possiamo sfruttare le esperienze vissute in passato e pensare di potercela ancora fare». Sulla stessa lunghezza d’onda Draymond Green: «Perché non potremmo fare la storia noi, stavolta? Dobbiamo continuare a giocare con orgoglio, con fiducia in chi siamo e in quello che possiamo fare. Dobbiamo tenere la testa alta, continuare a crederci, abbiamo già vinto tre partite in fila in passato, dobbiamo farlo anche ora». E consiglia ai compagni di ignorare quello che scrive la stampa e quello che si dice in tv.

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