Germania: 43 arresti in una maxi operazione contro la ‘Ndrangheta
La Germania è finita al centro di una maxi operazione della Direzione distrettuale antimafia italiana contro la ‘Ndrangheta, che ha portato ad una serie di perquisizioni in varie città tedesche. In particolare, le operazioni sarebbero in corso soprattutto a Hoexter e Duisburg, ma anche in Nordreno-Vestfalia e a Kassel, in Assia, ma non è chiaro se nei prossimi giorni o nelle prossime ore si precederà ad ulteriori indagini in comuni e città tedesche.
L’operazione contro la ‘Ndrangheta in Germania sono scattate dopo la scoperta, lo scorso gennaio, di una partita da 145 chilogrammi di cannabis da parte della polizia di Hoexter. In breve tempo si è scoperto che la sostanza era collegata alla criminalità organizzata calabrese, che sul territorio tedesco trova il suo secondo mercato principale, ovviamente dopo l’Italia, stringendo il cappio attorno alla cosca ‘ndrina dei papaniciari, il clan di Papanice in provincia di Crotone. La lista di indagati nella maxi operazione contro la ‘Ndrangheta che si è svolta anche in Germania contava 123 nomi, mentre la Direzione distrettuale antimafia ha dichiarato di averne messi già in manette 43, tra i quali alcuni importanti membri della cosca di Papanice.
‘Ndrangheta: arrestato in Germania il padrino di Münster
Insomma, grazie alla Direzione distrettuale antimafia, che si è coordinata con le forze di polizia tedesche, si è riusciti a condurre in arresto diversi esponenti della ‘Ndrangheta che operavano tra Germania e Italia. Tra i 43 arrestati fino a questo momento nella maxi operazione spiccano anche i nomi del padrino della città di Münster, il 70enne crotonese Domenico “Mico” Megna per il quale il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, aveva emesso un mandato d’arresto internazionale, trattandosi di un esponente della mafia calabrese. Dopo l’arresto, inoltre, si sarebbe consegnato anche alla polizia di Stoccarda anche suo fratello Mario, di 62 anni. Per entrambi, e per tutti i 43 uomini della ‘Ndrangheta arrestati in Germania, la magistratura italiana ha chiesto l’estradizione in Italia, in attesa di processarli. Il padrino di Münster si era trasferito in Germania negli anni ’70 dove conduceva una vita insospettabile, dirigendo anche l’organizzazione a stampo ‘ndrino chiamata “Crimine di Germania” che coordinava tutta l’attività malavitosa tedesca.