‘Ndrangheta: sono in tutto 65 gli arresti eseguiti all’alba dagli agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del commissariato di Palmi nell’ambito dell’Operazione Eyphemos, che ha disarticolato il potente clan Alvaro, smembrando di fatto la cosca di Sant’Eufemia d’Aspromonte, mandando ai domiciliari tra gli altri il neoconsigliere regionale Domenico Creazzo, di Fratelli d’Italia. Travolto dall’inchiesta anche Marco Siclari, senatore di Forza Italia, per il quale è stata richiesta l’autorizzazione a procedere. Come riportato da La Repubblica, Domenico Creazzo, sindaco di Sant’Eufemia e vicepresidente del parco dell’Aspromonte, aveva messo in atto degli spasmodici tentativi di abboccamento col clan allo scopo di ramazzare preferenze per le elezioni regionali celebratesi nel mese di gennaio. Per farlo, prima avrebbe chiesto al fratello Antonino, in contatto diretto con figure apicali degli Alvaro, di attivarsi per lui. Poi lo avrebbe fatto personalmente. Tra i politici coinvolti anche il vicesindaco di Sant’Eufemia, Cosimo Idà, in manette come elemento di vertice del clan, il Presidente del Consiglio Comunale Angelo Alati, ritenuto il “mastro di giornata” degli Alvaro, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico ingegnere Domenico Luppino, che rispondeva degli appalti pubblici, e Domenico “Dominique” Forgione, consigliere comunale d’opposizione, destinato al monitoraggio di appalti e lavori pubblici per facilitare l’infiltrazione degli elementi vicini alla cosca.



‘NDRANGHETA: 65 ARRESTI, DISARTICOLATO CLAN ALVARO

Su richiesta della procura antimafia guidata da Giovanni Bombardieri e per ordine del Tribunale in 53 sono finiti in carcere e 12 ai domiciliari. Come riportato da La Repubblica, le persone coinvolte sono accusate a vario titolo di associazione mafiosa, diversi reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la ‘ndrangheta, nonché di scambio elettorale politico mafioso. Il clan Alvaro, considerato parte dell’élite della ‘ndrangheta reggina, era feroce, aggressivo, capace di imporre estorsioni, assunzioni agli imprenditori vicini, ed era inoltre molto attivo nello spaccio di cocaina e marijuana. I suoi tentacoli si estendevano fino in Australia, dove alcuni componenti della famiglia si erano da tempo radicati. In Italia, al di fuori della Calabria, gli Alvaro erano attivi soprattutto in Lombardia, in particolare nel pavese, e nelle Marche. Arresti e perquisizioni sono in corso nelle province di Reggio Calabria, Milano, Bergamo, Novara, Lodi, Pavia, Ancona, Pesaro Urbino e Perugia.

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