Tra i business principali della ‘ndrangheta ci sono anche i rifiuti, oltre alla droga, che stuzzicano l’appetito dei clan: ne parla anche Le Iene tramite lo speciale Inside che va in onda oggi su Italia 1 alle ore 21:20. Nel terzo appuntamento, affidato a Giulio Golia e preparato da Francesca Di Stefano, viene presentata una delle quattro mafie italiane, tramite le testimonianze di persone che vivono non solo in Sud Italia, ma anche in Sud America, ma anche il racconto di alcune operazioni, come il traffico di rifiuti tossici e radioattivi che potrebbero aver reso la Calabria una terra dei fuochi.



Solo pochi giorni fa è stata data notizia di un provvedimento di confisca di beni per 11,5 milioni di euro circa, riconducibili a un imprenditore nel settore della raccolta e della gestione dei rifiuti che, stando a quanto emerso dall’inchiesta, sarebbe ai vertici della cosca Piromalli. Il caso di questo imprenditore, che metteva a disposizione della ‘ndrangheta le sue imprese per far riciclare denaro da proventi illeciti, rappresenta un chiaro esempio di quanto siano radicati gli affari della criminalità organizzata nel settore dei rifiuti.



IL MAXI TRAFFICO DI RIFIUTI E IL CASO CALABRIA

Le Iene Inside aveva acceso i riflettori sugli affari illeciti della mafia calabrese, per quanto riguarda i rifiuti tossici e radioattivi, smaltiti non solo sotto terra, ma anche in mare, ma in Calabria negli ultimi anni è emersa un’epidemia di tumori che ha fatto incrementare i sospetti. Ci sono paesini pieni di persone morte prematuramente a causa delle radiazioni. Il programma è arrivato a sollevare l’ipotesi che ci siano molti indizi che inducono a pensare che la ‘ndrangheta abbia trasformato la regione in una sorta di pattumiera italiana ed europea.



Ad esempio, ci sono informative del Sisde addirittura di trent’anni fa, ma declassificate nel 2014, in cui i servizi segreti parlavano di un maxi traffico di rifiuti e sostanze radioattive controllato dalla ‘ndrangheta che, dopo aver contrabbandato scarichi e interramenti dei rifiuti in cambio di armi, si sono poi chiesti se ne sia valsa la pena, viste le tante morti improvvise registrate nel territorio. Ci sono tante rivelazioni di boss in merito allo scarico di scorie, provenienti anche dall’estero, ma gli sversamento sono avvenuti anche in mare, con navi cargo che venivano affondate apposta. Il sistema messo a punto dalla ‘ndrangheta per la gestione del business dei rifiuti non è solo complesso, ma anche per orchestrato.