Ci ha colpiti l’editoriale di oggi di Renato Farina su “Libero Quotidiano” sul potere e l’efficienza della ‘ndrangheta nel gestire un patrimonio di fondi superiore ad Amazon, Google e Facebook: occorre però una premessa, necessaria per non “leggere” lo scrittore e giornalista come un pericoloso sobillatore delle mafie. Nel suo pezzo “La ‘ndrangheta ci insegna come possiamo salvarci” il senso non è certo il dover “fare come loro” per portare avanti la gestione dello Stato: Farina lo scrive nettamente, a scanso di equivoci, «La potenza delle mafie italiane è economico-finanziaria (e politica: la finanza tiene sotto schiaffo le democrazie con i ricatti del mercato) ha radici nella violenza e si perpetua e cresce con il medesimo paradigma. Schiacciano popoli e persone, governano con la minaccia del sangue e l’assassinio per i disobbedienti».
Quello che fa Farina è però di porre un “parallelo-confronto” tra lo Stato e la mafia calabrese per capire dove e perché – per paradosso – bisognerebbe “gestire” la cosa pubblica con la medesima efficienza: «il cittadino cede il monopolio della forza e della giustizia alla ’ndrangheta in cambio di una pacifica convivenza sociale e persino di una forma di welfare. Così pure la nostra Repubblica. Invece di estorsioni, tasse. Ma che differenza di efficienza, di risparmi e di prestigio».
‘NDRANGHETA: PERCHÈ ‘IMITARE’ L’EFFICIENZA
E allora, con una provocazione sul finale, Farina si pone il medesimo assunto evangelico di Gesù “i figli delle tenebre sono più scaltri”: «non è il caso di ricavarne qualche lezione? L’Italia ancora oggi, 24 gennaio, è guidata da un governo dove i ministri più importanti sono nati tutti sotto il Volturno. Ma quella giallorossa dev’essere la mafia degli asini». Secondo l’ultimo report della Fondazione Caponnetto, a cui di Salvatore Calleri, il patrimonio della ‘ndrangheta è pari a 3mila miliardi di euro: un numero senza senso, doppio del Pil annuale nostrano e con cui riuscirebbe a battere la concorrenza dei Big Tech Amazon, Google e FB. Ma Farina prova un passo successivo e si chiede perché le mafie riescono a mantenere quel patrimonio mentre lo Stato italiano è una «idrovora di debiti senza rimedio»: si tratta di innovazione straordinaria e continua che ha portato le ‘ndrine a battere sul tempo le altre mafie cinesi, russe, giapponesi e ucraine e sfidando i colossi del crimine Oltreoceano. «Noi proporremmo di imitarla, di imparare da questi meridionali che hanno ottimizzato le doti di inventiva e la fame dei nostri popoli meridionali, fino a sbancare mezzo mondo», conclude provocatoriamente Farina sempre su “Libero”