La Juventus di Massimiliano Allegri continua a non convincere in Serie A, dove dopo dieci giornate sono tre le sconfitte in campionato. L’ultimo ko, quello interno contro il Sassuolo al termine di una partita giocata a ritmi blandi e con gol del 2-1 subito in pieno recupero con un contropiede che ha visto McKennie giocare uno contro uno con Maxime Lopez, accende sempre più la polemica intorno ai bianconeri orfani del talento di Cristiano Ronaldo, approdato al Manchester United negli giorni di calciomercato. I numeri dicono che la Vecchia Signora si trova con 5 punti in meno rispetto all’anno scorso, ben 11 rispetto alla Juventus di Maurizio Sarri.
C’è del malumore, non si può essere contenti di questi bianconeri. Lo sa bene Massimiliano Allegri, al quale la dirigenza continua a dare fiducia nonostante l’ennesimo passo falso in campionato che porta Bonucci e compagni a 13 punti dalla vetta occupata dal Milan di Pioli. Il ko interno contro il Sassuolo di Dionisi, che in avvio di stagione ha faticato e non poco, ha fatto infuriare anche Pavel Nedved. Il vicepresidente bianconero è stato immortalato in tribuna visibilmente contrariato al termine del match contro i neroverdi, gesticolante e pieno di rabbia al gol subito. Tante parole, non comprensibili, rivolte anche al presidente Agnelli che non ha potuto far altro che osservare la disfatta dei suoi sugli spalti dell’Allianz Stadium.
— ACM_Moncada (@Pepsico31) October 27, 2021
Juventus ko contro il Sassuolo, il pensiero di Mario Sconcerti
Ad analizzare l’ennesima sconfitta della Juventus in campionato ci ha pensato anche il giornalista Mario Sconcerti, che sulle colonne del Corriere dello Sport non ha fatto sconti alla Vecchia Signora e al suo allenatore Massimiliano Allegri. Secondo il giornalista infatti i bianconeri non sono esenti da colpe: “La Juve esce di scena nel momento esatto in cui rinuncia al suo gioco difensivo. Era un errore evidente credere fosse Allegri il profeta del catenaccio. Allegri ha un concetto personale dell’equilibrio, ma sa come far giocare nei dettagli una grande squadra. Ho visto tante belle partite giocate dalle sue formazioni. Giocare così bassi non è mai stata una sua scelta, era una necessità che non poteva durare“.
Secondo Sconcerti manca infatti un talento, un campione che può svoltare la partita: “La Juve è una squadra di buoni giocatori comuni. Non c’è nessun cattivo giocatore nella Juve, ma quelli che ha non bastano. McKennie è uno bravo, ma lo hanno anche gli altri. Morata è buono, ma non è una differenza. Non lo è nemmeno Chiesa se deve fare l’ala a tutto campo. Locatelli è bravo quanto hanno il dovere di essere i registi di qualunque Juve. È questa somma di normalità a tenere in una classifica scarsa la Juve. Nel giorno in cui si è cercato di giocare di nuovo al calcio, è diventato chiaro che non è un problema di schema. È che gli altri, semplicemente, sono come noi. E la squadra non si aiuta, è frammentata. Si salva Dybala, anche per volontà delle narrazioni. Si salva Cuadrado che era partito riserva e ha cambiato la partita. Ma nel gioco è sempre stato superiore il Sassuolo”.