Negazionismo del riscaldamento globale di origine antropica “paragonato” al sostegno a Vladimir Putin. È il parallelismo, notato da Il Giornale, che è emerso nel corso del rapporto del Parlamento Europeo, approvato il 1° giugno, dal titolo ‘Interferenze straniere in tutti i processi democratici nell’Unione europea, con inclusa la disinformazione’, dove si legge esplicitamente che “l’aumento del negazionismo sui cambiamenti climatici può essere collegato a una più ampia diffusione delle teorie cospirative nel discorso pubblico, che si basa sulla creazione deliberata di una contro-realtà e sul rifiuto della scienza”.



Questo report del Parlamento UE aveva come obiettivo la denuncia delle intromissioni del presidente russo Vladimir Putin nella politica europea, in particolare mettendo in luce le iniziative della Russia e di tutte le altre realtà interessate a controllare la politica in Europa. Di fatto però il rapporto ha toccato argomenti decisamente diversi come appunto il negazionismo del riscaldamento globale di origine antropica, il cosiddetto “climate change denialism”.



Parlamento UE, il negazionismo climatico e Vladimir Putin: “totalitarismo soft”

Il Parlamento Europeo inserisce nello stesso discorso il negazionismo del riscaldamento globale di origine antropica, le teorie cospirazioniste e Vladimir Putin. Un collegamento decisamente inedito che, come sottolinea Il Giornale, potrebbe essere sintomo di un sistema di pensieri, di assunti al quale sembra impossibile sfuggire. Il quotidiano cita Michael Enseld, docente di filosofia della scienza a Losanna, il quale parla di “totalitarismo soft” privo di un centro decisionale che sia racchiuso in una sola persona, com’è invece stato per i totalitarismi del passato, a oggi basato piuttosto su una rete di soggetti politici, economici e culturali.



Un sistema di pensiero che porta a categorie nette, impossibili da mettere in discussione, che segna una linea invalicabile tra pensiero giusto e sbagliato. Del resto, il tema del riscaldamento globale è complesso e la scienza non ha mai ambito ad avere in tasca la verità assoluta, rimettendosi in discussione a ogni nuova scoperta.