Negazionismo climatico si riferisce al fenomeno di “negazione” dell’emergenza legata ai cambiamenti climatici, al surriscaldamento globale e agli effetti dell’inquinamento via terra, mare e cielo ed è un approccio che coinvolge molte persone in tutto il mondo.

Questa sera, su Italia 1, Matteo Viviani sarà in onda con la sua inchiesta sul tema nello speciale Le Iene presentano: Inside, lo spin-off dello storico show televisivo ideato da Davide Parenti, e affronterà il complesso caso nel corso della puntata intitolata “Salviamo il pianeta”. Davanti alle telecamere, numeri e testimonianze di chi, a causa di fenomeni meteo sempre più estremi, ha perso tutto. Qual è la soluzione contro le fake news sul clima e sull’impatto ambientale delle azioni dell’uomo? Una corrente di pensiero ritiene sia l‘introduzione del reato di negazionismo climatico nel nostro impianto di leggi.



Negazionismo climatico: la proposta per renderlo un reato

Nel 2023, il deputato Angelo Bonelli (AVS) ha annunciato una proposta di legge per introdurre il reato di negazionismo climatico, come sottolineato ai microfoni di AlaNews. “I negazionisti fanno più danni dei della grandine del caldo, della siccità, dell’alluvione messe insieme, Ecco perché presenterò una proposta di legge per introdurre il reato di negazionismo climatico perché chi fa più danni di grandine e caldo messi insieme non può danneggiare il futuro del nostro Paese“.



Un concetto, quello della pericolosità del pensiero negazionista in tema di cambiamento climatico e della contestuale campagna di disinformazione cucita attorno, che è stato ribadito anche pochi giorni fa dal filosofo Gianfranco Pellegrino in un editoriale su Domani. “Nelle nostre società – scrive Pellegrino –, quando la condotta di qualcuno procura danni così seri come la morte di innocenti, viene punito con sanzioni giuridiche. Si punisce il procurato allarme. Si punisce chi diffonde false notizie. Rendere il negazionismo un reato o un illecito è una soluzione necessaria e ovvia“. Uno dei nodi cruciali da risolvere, secondo chi vuole introdurre questo reato, è l’opera di “mistificazione” portata avanti da esponenti delle istituzioni che, per via del loro ruolo e della loro influenza, hanno un peso specifico notevole nell’orientamento dell’opinione pubblica e nella distorsione del pensiero critico sugli eventi.