LA CONFERENZA STAMPA LAVROV-GUTERRES: NEGOZIATI, GUERRA E…

«È chiaro che ci sono due posizioni diverse: secondo la Federazione russa, quello che sta avvenendo è un’operazione militare speciale con un obiettivo non ancora annunciato. Per le Nazioni Unite, l’invasione russa dell’Ucraina è una violazione dell’integrità territoriale. Tuttavia sono fortemente convinto che prima si mette fine alla guerra meglio sarà per tutti»: lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nella conferenza stampa da Mosca, a fianco del Ministro degli Esteri Lavrov.



È stata annunciata un’operazione congiunta Onu-Russia per aiutare i civili, permettendo più corridoi umanitari nei prossimi giorni: «cinque convogli umanitari sono già stati organizzati con successo nelle regioni di Donetsk e Luhansk», ha ammesso il titolare della diplomazia estera russa. Il rapporto con Lavrov viene definito dal segretario delle Nazioni Unite come «franco e onesto» ma non per questo mancano i punti di assoluta divergenza, quasi scontro tra i due leader. «I corridoi umanitari sono necessari e devono essere rispettati da tutti: ho proposto un gruppo di contatto umanitario con Russia e Ucraina perché questi corridoi siano efficaci e rispettati», spiega il segretario generale Onu, aggiungendo «A Mariupol la situazione è preoccupante, serve un lavoro coordinato per consentire le evacuazioni sicure nelle direzioni che sceglieranno». Di contro, la replica di Lavrov è diretta: «Noi siamo per una soluzione di negoziati di pace», ribadisce il Ministro accusando però l’Ucraina di averli fermati, «Zelensky si è rimangiato quello che aveva chiesto la settimana prima e questo ci rattrista: la parte ucraina non è interessata ai negoziati. Se (gli occidentali, ndr) continueranno a consegnare armi difficilmente i negoziati avranno buoni esiti. Noi siamo pronti a riprenderli se qualcuno presenterà idee interessanti». È però ancora prematuro parlare di stabili negoziati di pace, conclude Lavrov, «vogliamo risposte all’ultima variazione del documento inviata 12 giorni fa ma che forse non è stata consegnata a Zelensky, che ha detto di non esserne a conoscenza».



RUSSIA-UCRAINA, NEGOZIATI DI PACE ANCORA LONTANI

Come possono convivere dei negoziati di pace con 2 mesi di guerra sul campo, uno scontro mondiale in corso tra Usa e Russia, missili che lambiscono centrali nucleari e diplomazia sempre più impotente? Difficile, ma non impossibile, per questo oggi il Segretario Generale Onu si dirige a Mosca per incontrare il Presidente russo Vladimir Putin (ieri era ad Ankara da Erdogan, domani a Kiev da Zelensky) e provare a recuperare quella trattativa di pace arenatasi ormai a quasi un mese fa.

La situazione complessiva è nettamente peggiorata: l’avanzata di Mosca verso il Donbass, lo scontro che rischia di aprirsi anche in Transnistria, il vertice di guerra dei 44 Paesi alleati contro la Russia a Ramstein (base aerea Usa in Germania), i missili lanciati dai russi che sfiorano la centrale nucleare di Zaporizhia. Tanto Lavrov quanto Kuleba – i Ministri degli Esteri rispettivamente di Russia e Ucraina – hanno denunciato l’allarme in queste ore sulla possibilità concreta di una terza guerra mondiale pronta ad esplodere: i nodi sono diversi e le trattative per riprendere dei solidi negoziati di pace sono tutt’altro che facili da ipotizzare. «Il conflitto ucraino si concluderà con un accordo, ma il suo contenuto dipenderà dalla situazione militare», così parla Lavrov prima di incontrare Guterres a Mosca.



GUTERRES (ONU) DA PUTIN: LA MISSIONE E I RISCHI PER I NEGOZIATI DI PACE

Per il Ministro degli Esteri russo la disponibilità del Cremlino a proseguire i negoziati di pace è presente, ma «Ne’ gli Stati Uniti ne’ il Regno Unito consigliano a Volodymyr Zelensky di accelerare i negoziati». Per la Russia, gli accordi di pace si sono fermati perché Mosca non avrebbe ricevuto risposta da Kiev all’ultima bozza di negoziato inviato il 15 aprile scorso: ancora Lavrov, «Penso che questo passo indietro sia stato fatto su consiglio dei nostri colleghi americani e britannici, prima di tutto. E forse anche i polacchi hanno giocato un ruolo».

L’Ucraina non si fida dei russi e per questo lancia un messaggio chiaro al Segretario Onu Guterres prima della visita da Vladimir Putin: «le Nazioni Unite premano con il Cremlino per l’evacuazione della città di Mariupol. È una cosa che l’Onu è in grado di fare», spiega ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, preoccupato che Guterres possa «cadere nella trappola di Mosca». Il rischio reale di una terza guerra mondiale potrebbe infine essere il vero “pungolo” per accelerare dei negoziati nei prossimi giorni, sempre che da Occidente a Oriente vi sia la reale volontà di scendere al tavolo di pace per negoziare. Notizie come l’imminente nuovo invio di armi Ue-Nato-G7 verso l’Ucraina non sono certo propedeutiche ad un negoziato di pace, così come gli attacchi russi costanti in Donbass e ora, forse, anche in Transnistria.