ZELENSKY “OK INCONTRO CON PUTIN E ERDOGAN”. INTANTO DAGLI USA…

Secondo quanto riportano le agenzie di stampa in Turchia e in Ucraina, il Presidente Volodymyr Zelensky avrebbe detto al suo omologo Recep Tayyip Erdogan di essere pronto a incontrare il Presidente russo Vladimir Putin, riaprendo così degli autentici negoziati di pace.



«Soltanto ieri Zelensky ha detto in un colloquio telefonico con Erdogan che voleva incontrare Putin. La Turchia continuerà i suoi sforzi», ha detto il Ministro degli Esteri turco Cavusoglu, confermando il ruolo di mediatore che Ankara vuole continuare a portare avanti. Al momento, secondo la testata ucraina “Vesti”, non è chiaro in che forma potrebbe avvenire il colloquio tra i due leader «ma esiste un accordo in linea di principio su tale incontro». Nel frattempo, davanti dall’accordo trovato in Consiglio Ue sul sesto pacchetto di sanzioni alla Russia, è ancora Zelensky a contestare la tempistica europea: «Quando passano oltre 50 giorni tra il quinto e il sesto pacchetto di sanzioni la situazione non è accettabile per noi», ha detto il Presidente ucraino durante la conferenza stampa da Kiev con l’omologa della Slovacchia, Zuzana Caputova.



COSA SI SONO DETTI ERDOGAN, PUTIN E ZELENSKY: NEGOZIATI RIAPERTI?

Sebbene in forma di “bilaterale” Turchia-Russia e Turchia-Ucraina, le telefonate avvenute ieri tra Erdogan, Putin e Zelensky hanno portato a due principali risultati preliminari: i negoziati di pace potranno evolversi nei prossimi giorni e, da subito, si tenteranno colloqui per sbloccare l’intricatissima situazione del grano.

Il leader turco non ha trovato per il momento opposizione nella proposta fatta al Presidente russo di organizzare a Istanbul nelle prossime settimane dei colloqui di pace con convocati assieme Russia, Ucraina e Onu. Nella medesima telefonata con Putin, Erdogan ha spiegato che la Turchia potrà rappresentare un potenziale meccanismo di osservazione dell’Ucraina, in caso di intesa Mosca-Kiev. Nel colloquio con il Presidente turco, Vladimir Putin ha sottolineato la «disponibilità della Russia a facilitare il transito marittimo senza ostacoli di merci in coordinamento con i partner turchi. Questo vale anche per il grano dai porti ucraini». Nella successiva telefonata con Volodymir Zelensky, Erdogan ha infine parlato della necessità di creare corridoi sicuri per sbloccare le navi con grano a bordo: in questo senso, da registrare per possibili negoziati immediati, la promessa strappata al Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov di presenziare l’8 giugno in Turchia per «discutere di corridoi sicuri per il trasporto di grano dall’Ucraina». Sebbene i negoziati di pace ad ampio raggio siano ancora sostanzialmente fermi, secondo Zelensky «Prosegue il dialogo con il presidente Recep Tayyip Erdogan. Abbiamo discusso delle minacce alla sicurezza alimentare create dalla Russia, e sui modi per sbloccare i porti e sulla cooperazione sul tema della sicurezza. Siamo concordi sulla necessità di riportare la pace».



RUSSIA SMENTISCE COLLOQUIO A 3 CON UCRAINA E TURCHIA. MA ERDOGAN RILANCIA

Come già anticipato stamane, la conversazione telefonica tra il Presidente russo, Vladimir Putin, e l’omologo turco, Recep Tayyip Erdogan oggi si svolgerà in formato bilaterale: non è però prevista, con il Cremlino che smentisce in toto la propria volontà nel concederla, la partecipazione del leader di Kiev Vladimir Zelensky.

Lo ha spiegato Mosca dopo che il capo di Stato ucraino si era detto disponibile a unirsi al colloquio, qualora Putin avesse accettato: «Il formato è bilaterale», ha dichiarato il portavoce di Putin Dmitri Peskov quando la stampa gli ha chiesto di chiarire se la telefonata sarebbe stata effettivamente a tre. Questo non esclude che nelle prossime settimane possano esserci reali contatti tra le differenti delegazioni: «siamo pronti a ospitare un incontro tra Kiev, Mosca e Onu a Istanbul», ha fatto sapere il leader turco Erdogan prima di telefonare l’omologo russo. «L’ultima parola nel negoziato con la Russia spetta al Paese aggredito e non a Paesi terzi che decidono sulla pelle del Paese aggredito», lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni intervenendo all’Associazione stampa estera oggi a Roma. «Sarà soprattutto il Paese aggredito a decidere la situazione in cui sarà possibile porre fine alle ostilità. Che non vuol dire che le cose torneranno come prima, servirà lavorarci ma onestamente siamo ancora lontani», ha concluso l’ex Premier Pd. Nel frattempo, prima dell’inizio Consiglio Europeo Straordinario a Bruxelles si è tenuto un trilaterale tra il premier Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

TURCHIA “RIAVVIA” I NEGOZIATI DI PACE TRA RUSSIA E UCRAINA: LA SITUAZIONE

«Il Presidente Volodymyr Zelensky sta valutando la proposta per tenere colloqui telefonici a tre con i leader di Russia e Turchia, se il presidente della Russia è pronto a partecipare»: lo ha annunciato il portavoce del Presidente di Kiev, Sergiy Nikiforov, confermando l’avvio di possibili negoziati di pace “diretti” tra Ucraina e Russia nelle prossime settimane.

Nasce tutto dall’iniziativa della Turchia con il Presidente Erdogan che ieri ha annunciato la telefonata per lunedì odierna tanto al Presidente ucraino quanto a quello russo: «Sogniamo che questa guerra tra Russia e Ucraina finisca in pace il prima possibile, ma sembra che ogni giorno gli eventi si stiano sviluppando in modo più negativoLunedì avrò telefonate sia con il presidente della Russia che con il presidente dell’Ucraina. Continueremo a sollecitare le parti a utilizzare canali di dialogo e diplomazia». Allo stesso tempo, va aggiunto, la delegazione dell’Ucraina fa sapere che il colloquio in giornata tra Erdogan e i due leader di Mosca e Kiev avverrà in formato «bilaterale» e dunque non vi sarà per il momento un confronto diretto tra Zelensky e Putin. Di certo però, l’evoluzione di questi ultimi giorni sul fronte negoziale – l’apertura di Putin a trattare sul grano e la nuova proposta di trattative lanciata dalla Turchia – potrebbe avere delle conseguenze importanti nei prossimi giorni/settimane.

OCCIDENTE DIVISO SUI NEGOZIATI CON LA RUSSIA: UK CON USA, “SONO UNA TRAPPOLA”

Mentre da giorni Italia, Francia e Germania – assieme alla Turchia – hanno riattivato i canali di dialogo con il Cremlino, per provare a condurre negoziati di pace urgenti, una parte dell’Occidente vede con diffidenza la ripresa delle trattative con Putin e Lavrov.

«Putin deve perdere in Ucraina», ha detto ancora ieri il Premier Uk Boris Johnson, schieratosi molto più con gli Stati Uniti che non la linea forte dell’Unione Europea. Secondo i report del Ministero della Difesa di Londra, vi è il rischio di una «trappola negoziale della Russia» per i Paesi Europei che hanno ripreso i contatti con Putin. Con il Regno Unito anche parte dei Paesi dell’Est Europa tutt’altro che “russofili”, come i Paesi Baltici: «Sembra che alcuni leader occidentali vogliano farsi umiliare, oltre a essere totalmente disconnessi dalla realtà», attacca il vicepremier della Lettonia, Artis Pabriks. Se si aggiunge la spaccatura ancora non ricucita sull’embargo al petrolio russo come sesto pacchetto di sanzioni Ue, ecco che in Europa occorrerà guardare con attenzione l’evoluzione di eventuali negoziati di pace in Ucraina.