I NEGOZIATI DI PACE ANCORA “AL PALO”
L’appello di Papa Francesco e lo sforzo di Turchia e Onu per organizzare dei negoziati sull’emergenza grano non hanno per il momento sortito effetti immediati sulla ripresa dei rapporti tra Ucraina e Russia, ancora fermi “al palo”.
«Il vero tema in questo momento è quello di ravvivare il negoziato», ha spiegato ieri sera da Napoli il Ministro degli Esteri Luigi DI Maio, aggiungendo «C’è stato questo tentativo della Turchia di far parlare Zelensky e Putin dobbiamo riuscirci ma voglio essere sincero: in questo momento vedo una strada in salita». Stamane in una visita ufficiale è lo stesso capo della Farnesina a sottolineare «Ricordo che la guerra è stata provocata dalla Russia, che è l’aggressore, e sta mietendo vittime tra i cittadini ucraini, che sono gli aggrediti. Noi continueremo a lavorare per la pace, continueremo a lavorare per un’escalation diplomatica, ma per volere la pace bisogna essere in due». Resta sullo sfondo lo scontro molto pesante tra Occidente e Russia sul tema armi, con Uk e Usa che nei prossimi giorni sganceranno nuovo materiale bellico in Ucraina a sostegno del Governo Zelensky: Putin non ci sta e minaccia, «colpiremo ancora se Kiev avrà missili a lungo raggio per poterci attaccare». Minimo segnale di distensione arriva intanto dai media russi che riportano la notizia del possibile accordo raggiunto tra Mosca, Kiev e Ankara per «uno schema preliminare per l’uscita da Odessa delle navi ucraine con il grano. I militari turchi saranno impegnati nello sminamento e scorteranno le navi in acque neutrali. Lì le navi incontreranno le navi russe e le scorteranno sul Bosforo».
UCRAINA-RUSSIA-OCCIDENTE: A CHE PUNTO SONO I NEGOZIATI DI PACE
Mentre la guerra sul campo continua purtroppo da 102 giorni a questa parte e mentre nuove armi dall’Occidente verranno inviate in Ucraina – scatenando ancora le ire di Vladimir Putin – lo sviluppo dei negoziati di pace non vive di riflesso un momento esaltante.
Al momento appare in evoluzione solo la maxi crisi globale del grano, con colloqui attivi a distanza tra Mosca e Kiev per provare a sbloccare la situazione: per quanto riguarda invece la trattativa effettiva sulla fine della guerra, le posizioni restano ancora arroccate. A Istanbul la riunione Onu-Ucraina-Russia sull’export del grano verrà organizzata per il prossimo 8 giugno: lo conferma la Cnn turca spiegando che «la quarta riunione sulle esportazioni di cereali dai porti ucraini si terrà a Istanbul nei prossimi giorni….Parteciperanno rappresentanti di Ucraina, Russia e Nazioni Unite». Sempre mercoledì è atteso in Turchia il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che dovrebbe firmare un memorandum per consentire «il passaggio delle navi cariche di grano attraverso il Mar Nero e gli Stretti del Bosforo e dei Dardanelli». Se sul grano si riesce ancora a discutere, sulla guerra in quanto tale la tensione resta altissima: «Finché non riceviamo le armi nella loro intera quantità, finché non rafforziamo le nostre posizioni, finché non respingiamo le forze russe il più lontano possibile fino ai confini dell’Ucraina, non ha senso intavolare negoziati», lo ha detto il capo negoziatore ucraino e consigliere del presidente, Mykhailo Podolyak.
L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO AL MONDO: “FATE NEGOZIATI DI PACE VERI!”
Ma nelle ultime ore una polemica ancora più forte sui negoziati di pace da organizzare si assiste sull’asse Francia-Ucraina, con il Governo Zelensky che non ha gradito per nulla l’invito del Presidente francese Emmanuel Macron a «non umiliare Putin» con le trattative sulla pace.
Il discorso che ha fatto infuriare Kiev, per esteso, vedeva Macron sottolineare come «Putin ha commesso un errore storico e fondamentale per il suo popolo, per sé stesso e per la storia», ma allo stesso tempo aggiunge «la Russia non dovrebbe essere umiliata, in modo tale che il giorno in cui i combattimenti cesseranno possiamo aprire una via d’uscita attraverso la diplomazia». La reazione del Ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, è veemente: «Gli appelli per evitare l’umiliazione della Russia possono solo umiliare la Francia o qualsiasi altro paese che facesse questo appello. Perché è la Russia a umiliare se stessa. Sarebbe meglio concentrarci tutti su modo di rimettere la Russia al suo posto. Questo porterà pace e salverà vite». Si continuano a discutere a livello internazionale tutti i tentati “programmi di pace”, compreso quello dell’Italia presentato all’ONU dal Ministro Di Maio, Intanto, giunge dal Vaticano un nuovo importante appello di Papa Francesco per la pace immediata in Ucraina nel giorno della Pentecoste: «a Pentecoste il sogno di Dio sull’umanità diventa realtà; cinquanta giorni dopo la Pasqua, popoli che parlano lingue diverse si incontrano e si capiscono. Ma ora, a cento giorni dall’inizio dell’aggressione armata all’Ucraina, sull’umanità è calato nuovamente l’incubo della guerra, che è la negazione del sogno di Dio: popoli che si scontrano, popoli che si uccidono, gente che, anziché avvicinarsi, viene allontanata dalle proprie case», spiega il Santo Padre nel Regina Coeli da Piazza San Pietro. «E mentre la furia della distruzione e della morte imperversa e le contrapposizioni divampano, alimentando un’escalation sempre più pericolosa per tutti, rinnovo l’appello ai responsabili delle Nazioni: non portate l’umanità alla rovina per favore! Non portate l’umanità alla rovina per favore! Si mettano in atto veri negoziati, concrete trattative per un cessate il fuoco e per una soluzione sostenibile», è l’invito-monito lanciato ancora da Papa Francesco.