SI AVVICINANO I NEGOZIATI SULLA GUERRA UCRAINA-RUSSIA: L’ANNUNCIO DEL CREMLINO CON PESKOV

Lo aveva già detto all’ultimo vertice in videoconferenza del G20, ora fa parlare il suo plenipotenziario portavoce al Cremlino: per Putin è giunto il momento dei negoziati tra Russia e Ucraina per far finire quella guerra da lui stesso iniziata con l’invasione del 24 febbraio 2022. Nei giorni in cui fanno discutere gli “scoop” su presunte trattative in sottobanco avvenute negli ultimi mesi tra Mosca e Kiev – con forti critiche alla tattica messa in campo dal Presidente Zelensky, specie per la controffensiva che ad oggi può ben dirsi un clamoroso flop – arrivano le parole del portavoce di Putin al Cremlino ad infiammare le tensioni geopolitiche internazionali.



La Russia si dice pronta ad avviare negoziati con l’Ucraina per mettere fine alla guerra in corso da 650 giorni, «preferiamo i mezzi diplomatici e politici»: così Dmitry Peskov, intervistato da Rtvi, nel riportare il pensiero del Presidente Putin, «ha ripetutamente affermato che la cosa più importante per noi è raggiungere i nostri obiettivi. E, naturalmente, preferiremmo farlo principalmente attraverso mezzi politici e diplomatici. Ecco perché rimaniamo pronti ai negoziati». Il processo negoziale, accusa la Russia, è stato interrotto dall’Ucraina e ciò è stato fatto «per volere della Gran Bretagna, degli inglesi. Pertanto, la situazione è abbastanza ovvia». Il riferimento di Peskov è a quanto rivelato negli scorsi giorni dal Ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov: «C’era un accordo e lui era lì, a Istanbul, alla fine di maggio (del 2022), dopo diversi turni di trattative. Tre sessioni in Bielorussia, e l’ultimo a Istanbul. E l’accordo era stato raggiunto, come ha confermato uno dei partecipanti al negoziato, del gruppo di Zelensky, David Rahamja, componente della delegazione a Istanbul. Ma Boris Johnson venne e disse: “no, dovreste continuare la guerra”».



GUERRA UCRAINA, L’ALLARME DELLA CASA BIANCA ‘AVVICINA’ I NEGOZIATI

Mentre si parla di possibili negoziati da tenere nelle prossime settimane, la guerra fra Russia e Ucraina è comunque ancora in corso anche se le attenzioni globali sono concentrate sul Medio Oriente e sullo scontro Israele-Hamas: respinti nella notte passata altri attacchi con droni condotti da Kiev, con 22 aerei senza pilota distrutti e altri 13 intercettati in Crimea. Resta però problematico per l’Ucraina continuare la guerra se davvero non arriveranno altri fondi e armi dall’Occidente.

È di queste ore l’allarme sentenziato dalla Casa Bianca – e non è il primo – sui fondi che scarseggiano per rinfoltire gli equipaggiamenti ucraini: «Senza un’azione entro la fine dell’anno finiremo le risorse per le armi e le apparecchiature all’Ucraina», fa sapere Shalanda Young, la direttrice del budget della Casa Bianca, in una nota indirizzata al Congresso. Al momento infatti sarebbe stato esaurito il 97% dei fondi a disposizione per l’assistenza militare all’Ucraina: «Senza l’ok del Congresso a nuovi fondi entro fine anno, non saremo in grado di fornire armi a Kiev», riporta la Presidenza Biden in una lettera inviata ai leader del Congresso Usa. E così mentre si attende di capire quanto siano concreti e reali gli scoop sui negoziati Russia-Ucraina avvenuti negli scorsi giorni – che avrebbero definito i confini sulla linea del fronte in cambio della concessione a Kiev di entrare nella Nato, (anche se condizionando l’ingresso all’impossibilità di stanziare truppe dell’Alleanza e di installare armi offensive) – il destino del conflitto ad Est in Europa potrebbe davvero avere vita breve: l’intenzione manifestata del Cremlino, le difficoltà interne in Ucraina e gli avvertimenti degli Stati Uniti sullo stop ai fondi per le armi. Se tre indizi non fanno una prova…