LE CONDIZIONI DELLA RUSSIA DETTATE DA PUTIN

In un quasi un’ora e mezza di colloquio telefonico, il Presidente della Russia Vladimir Putin ha “dettato” le condizioni russe all’omologo francese Emmanuel Macron, il tutto mentre sul Gomel si definivano le prime basi per possibili accordi di pace: «con l’Ucraina sarà possibile solo dopo la smilitarizzazione e de-nazificazione di Kiev, quando avrà assunto uno status neutrale».



Seconda condizione posta da Putin riguarda il riconoscimento internazionale della Crimea come pieno territorio russo: di contro, Macron ha fatto presente al Cremlino la necessità di interrompere al più presto ogni attacco a civili, bambini compresi. Il leader russo ha convenuto sulla possibilità di «sospendere tutti gli attacchi contro i civili e le abitazioni e di preservare le infrastrutture civili». Ai colloqui di pace l’Ucraina ha fatto sapere, con il consigliere del ministro degli Interni di Kiev Anton Herashchenko, di aver chiesto «il ritiro completo delle truppe di Mosca dal suo territorio». Non solo, in giornata il Presidente Zelensky ha firmato la richiesta di adesione all’Unione Europea per l’Ucraina.  Di contro, un lumicino di speranza sulla buona riuscita dei negoziati è giunta dalle parole del capo negoziatore russo Vladimir Medinsky: «Abbiamo trovato alcuni punti su cui e’ possibile trovare un terreno comune». Lo stesso Cremlino fa poi sapere in serata che nei prossimi giorni «i negoziati tra Russia e Ucraina proseguiranno al confine tra Polonia e Bielorussia».



AL VIA I NEGOZIATI IN BIELORUSSIA TRA KIEV E MOSCA

Sono cominciati questa mattina in una località segreta vicino Gomel, al confine tra Bielorussia e Ucraina, i negoziati sulla guerra iniziata ormai 5 giorni fa dalla Russia di Vladimir Putin.

Senza ovviamente i due Presidenti (Putin e Zelensky) ma senza anche i Ministri degli Esteri (Lavrov e Kuleba), le due delegazioni sono riuscite ad incontrarsi cominciando quella che si prospetta come una difficile “impresa” diplomatica, oltre che lunghissima. Mentre Kiev ha esposto le proprie richieste – ingresso immediato in Ue, cessate il fuoco immediato e ritiro dei soldati russi – da Mosca le carte sono per ora molto più coperte. Dal negoziato di pace in corso l’intera comunità internazionale attende con ansia sviluppi positivi, ma dagli esperti non vengono date come buone “impressioni” le stesse delegazioni presentate dai due Paesi in guerra, senza i capi della diplomazia russa e ucraina che avrebbero invece significato una possibilità concreta in più per raggiungere un accordo. Ecco nel dettaglio la composizione della delegazione ucraina presente ai negoziati:
David Arakhamia, segretario del partito SP
Oleksiy Reznikov, ministro della difesa
Mikhail Podolyak , consigliere del presidente Zelensky
Andrey Kostin, primo vice-capo presso il gruppo di contatto trilaterale
Rustem Umerov, deputato di origine tatara
Nikolai Tochitsky, viceministro degli esteri



Questa invece la composizione della delegazione russa:
Boris Gryzlov, ambasciatore russo in Bielorussia
Leonid Slutsky, deputato
Andrei Rudenko, viceministro degli esteri
Alexander Fomin, viceministro della Difesa
Vladimir Medinskiy, ex ministro della cultura

LE RICHIESTE DI UCRAINA E RUSSIA

A far discutere le prime ore dei colloqui di pace sono però le richieste avanzate dalla delegazione Ucraina direttamente dal comunicato del Presidente Zelensky: «L’Ucraina chiede il cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe russe», ma non solo, «L’Ucraina chiede l’adesione immediata nell’Ue», aggiunge il Presidente del Governo di Kiev. Dall’Europa il Presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha fatto sapere che l’Ucraina dovrà preparare al più presto la domanda di adesione e presto arriverà il giudizio specifico europeo, anche se «su adesione Kiev differenti opinioni in Ue». Di contro, la Russia non ha ancora reso pubbliche le proprie richieste anche se circolano da fonti ucraine i seguenti 6 punti che sarebbero sul tavolo dei negoziati (a cui è presente anche l’ex Presidente del Chelsea Roman Abramovich, richiesto da Kiev per aiutare i colloqui russo-ucraini): 1- scioglimento di tutte le formazioni nazionaliste e neonaziste; 2- riconoscimento Crimea come territorio russo; 3- Riconoscimento repubbliche di Donetsk e Luhansk come repliche indipendenti; 4- Status neutrale e rifiuto della aspirazioni NATO per sempre; 5- Lingua russa come seconda lingua artificiale.