I Negramaro sono di nuovo ospiti a Che tempo che fa. In studio, questa volta, ci sono proprio tutti, incluso il chitarrista Lele Spedicato. Dopo l’emorragia celebrale, Lele ha dovuto ricominciare tutto da capo. L’amico e collega Giuliano Sangiorgi racconta con piacere l’episodio del suo risveglio: “Le prime parole che mi ha detto sono state: ‘Sei bellissimo’”. Fabio Fazio coglie al volo l’opportunità di fare la battuta: “Be’, si vede che lì stava ancora male”. Ancora Lele: “Io sto benissimo. Dopo questa esperienza, do le cose meno per scontate. Anche solo prendere un bicchiere d’acqua e portarselo alla bocca è un gesto per me non banale”. Momento leggerezza, con il racconto di quella volta che si sono dimenticati Sangiorgi nel bagno di un Autogrill. “Eravamo in tour”, ricorda il leader del gruppo, “io sono uscito dal bagno e non ho visto nessuno. Si sono accorti che mancavo solo sul palco”. È chiaramente una boutade, ma Fazio sta al gioco: “Si vede che sei una persona discreta”. (agg. di Rossella Pastore)
I NEGRAMARO A CHE TEMPO CHE FA
I Negramaro di Giuliano Sangiorgi saranno protagonisti questa sera nel salotto televisivo di Rai 2 di Fabio Fazio: la band salentina torna in veste di ospite a “Che tempo che fa” per celebrare i loro primi 20 anni di carriera ma non solo. Infatti nell’appuntamento in onda a partire dalle ore 21.05, il gruppo pop-rock italiano parlerà non solo di questa importante “milestone” in una carriera già ricca di successi e che oramai li vede da tempo sulla cresta dell’onda ma anche per festeggiare in un certo qual modo la faticosa e lunga riabilitazione di Lele Spedicato, il chitarrista dei Negramaro colpito nel 2018 da un’emorragia cerebrale e per la quale si era anche temuto per la sua stessa vita; a distanza di un anno da quei tragici giorni Spedicato è tornato a parlare raccontando quella drammatica esperienza e certamente l’amicizia che lega i sei membri della band sarà uno degli argomenti di discussione questa sera nell’intervista con Fazio. Inoltre, non va dimenticato che proprio in occasione dei due decenni di attività il gruppo è stato realizzato un documentario intitolato “L’anima vista da qui” e che ha già messo in fibrillazione la loro fanbase.
NEGRAMARO, IL DOCUMENTARIO PER I 20 ANNI DI CARRIERA
Infatti per celebrare degnamente il taglio del traguardo dei primi vent’anni di vita, oltre che il ritorno di Lele Spedicato, i Negramaro hanno voluto raccontare a modo loro (prendendo a prestito il titolo di una delle canzoni contenute nell’album “Amore che torni” del 2017) un viaggio-documentario di circa 40 minuti che lo scorso novembre era già stato presentato in anteprima sulla piattaforma online di RaiPlay. E dalle immagini di “L’anima vista da qui” il sodalizio di Giuliano Sangiorgi & friends ha portato in scena il loro personale, ma prima ancora emozionale, racconto degli ultimi tre anni di vita del gruppo partendo proprio dall’uscita due anni fa dell’lp intitolato “Amore che torni” ma, come si usa spesso, portando il pubblico anche nelle ‘segrete stanze’ del backstage dei concerti del tour promozionale collegato a quel disco, e focalizzandosi anche sulle vicende personale, liete o drammatiche, che hanno coinvolto ciascun componente della band nell’arco di tempo che il documentario indaga, dalla nascita di un figlio al malore avuto da Emanuele “Lele” Spedicato.
GIULIANO SANGIORGI, “PIU’ CHE UNA BAND…”
E parlando proprio dell’esperienza col docu-film “L’anima vista qui” (per la regia di Gianluca Grandinetti), su cui sicuramente i Negramaro torneranno nel corso dell’intervista che faranno da Fabio Fazio, Giuliano Sangiorgi ha avuto modo di raccontarne nelle scorse settimane sia il senso sia la gestazione del progetto: parlandone dopo quella che di fatto è stata la sua prima estate da papà dopo la nascita della piccola Stella, il 40enne frontman, chitarrista e pianista originario di Nardò (Lecce) ha spiegato che per lui “l’anima vista da qui è bellissima perché è vista da una famiglia”, aggiungendo che quella salentina oramai più che una band o un sodalizio di amici è una sorta di famiglia o, prendendo a prestito le sue parole “è un sogno in carne e ossa e ce lo godiamo tutto, anche dopo 20 anni è come se fossimo ancora agli inizi”. Non solo: Sangiorgi, intervistato dall’Adn Kronos, ha commentato pure il titolo del documentario e del singolo omonimo, affermando che secondo lui la famosa anima vista da qui è “anche rossa, e questo ci piace molto perché in fondo il rosso è un colore molto sanguigno e vita, e per questo l’anima appartiene ai sogni più belli e più profondi”.
?Domenica in esclusiva a #CTCF da @fabfazio avremo il ritorno dei @Negramaro al completo, che festeggiano i loro 20 anni di carriera con l’uscita del documentario “L’anima vista da qui” ?
Vi aspettiamo, come ogni domenica, alle 19.40 e alle 21.00 su @RaiDue ? pic.twitter.com/mmZU7J9B4a
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) 2019년 12월 19일