Bagno di fallo per Nek a Battiti Live 2019 con un medley di grandi successi. “Bellissimo pubblico come sempre, qui a Gallipoli non si sbaglia mai” dice il cantante emiliano prima di dare il via alla sua performance canora. Nek torna a parlare di ‘Duri da Battere’, la canzone realizzata insieme a Francesco Renga e Max Pezzali. Il trio in settimana è stato al centro di fotomontaggi goliardici con FaceApp, l’app dell’invecchiamento: “Era soltanto un gioco per noi ovviamente ma il messaggio che voglia dare io, Max Pezzali e Francesco Renga è che siamo duri da abbattere. Ovvero noi ci auguriamo che il tempo non ci abbatta, ci auguriamo di essere sempre ben voluti dalle persone e dalla gente. Io bellissimo? Non so quanto durerà questa cosa”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
Il ritorno di Nek a Battiti Live
Nek torna a “Battiti Live 2019“, l’evento musicale dell’estate organizzato da Radionorba e condotto con grandissimo successo da Elisabetta Gregoraci e Alan Palmieri in prima serata su Italia 1. Durante la quarta puntata il cantautore e performer presenterà il nuovissimo singolo “Alza la radio” estratto “Il mio gioco preferito – parte prima”, quattordicesimo album di inediti che il cantante ha voluto suddividere in due parti. “Ho scelto di farlo in due parti, perchè non lo avevo mai fatto prima, costruire un Ep. E’ la prima volta che esco con un album diviso in due, mi piaceva l’idea di usare più tempo, e questo mi da modo di pensare alla longevità delle canzoni. E poi due uscite sono meglio di una sola” ha dichiarato ad Adnkronos durante la presentazione del disco.
Nek sul caso Bibbiano: “paragonare una mia canzone di 25 anni fa a un crimine contro l’umanità”
Il cantante in questi giorni è stato attaccato per alcune dichiarazioni sulla vicenda di Bibbiano. “Sono un uomo e sono un papà – così esordiva sui social Nek sul caso Bibbiano. “E’ inconcepibile che non si parli dell’agghiacciante vicenda di Bibbiano. Penso a mia figlia e alla possibilità che mi venga sottratta senza reali motivazioni solo per abuso di potere e interesse economico. È proprio così. Ci sono intere famiglie distrutte, vite di bambini di padri e di madri rovinate per sempre… e non se ne parla. Ci vuole giustizia!!”. Le sue parole non sono state gradite da una serie di haters, ma anche da un giornalista Luca Bottura che su Repubblica l’ha attaccato citando la sua canzone “In te” presentata a Sanremo nel 1993. La replica di Nek non è tardata ad arrivare: “paragonare una mia canzone di 25 anni fa a un crimine contro l’umanità, uno di quelli veri… Ma certo, è normale, si fa, è satira! Tirare fuori addirittura i lager e Salò. Ok, è sempre satira! Ma sarà davvero satira accostare tutto questo? Una canzone che legittimamente può o non può piacere, con eventi e tragedie che hanno segnato la storia di tutti noi? Bah!! Passo e chiudo”.
Nek risponde a Bottura: “non discuto la critica”
Il cantante di “Laura non c’è” ha anche risposto alle critiche di Luca Bottura su Repubblica dicendo: “non discuto la critica. Sono quasi 30 anni che ci sono abituato. Né tantomeno, quando è attinente, la satira. Evviva la libertà di espressione, del signor Bottura, della stampa, quella di ognuno di noi, ma anche la mia”. Nonostante il clamore mediatico e le tante parole e critiche ricevute sulla vicenda di Bibbiano, il cantante è tornato sulla questione dicendo: “a tal proposito, ho espresso un pensiero su una vicenda che mi stava a cuore, e che ritengo importante. Sono stato oggetto di critiche, giudizi, insulti, strumentalizzazioni e forzature. Me ne faccio serenamente una ragione. E certo non mancherò di esprimermi ancora ogniqualvolta ne sentirò il bisogno. Se qualcuno ritiene di voler usare le mie canzoni per riempire ‘angolini satirici di fianco alle parole crociate’, lo facesse. Contento lui. Ci mancherebbe”.