Avere un grave incidente può cambiare il proprio approccio con la quotidianità proprio perché ci si rende conto di essere fortunati, nonostante la ripresa possa essere lunga. Ne sa qualcosa Nek, che poco più di un anno fa ha avuto un grave problema alla mano, che ha rischiato di compromettere l’uso dell’arto, fondamentale per un musicista. A distanza di dodici mesi dall’accaduto, lui era riuscito a recuperare solo all’80% la funzionalità ed era stato costretto a smettere di utilizzare la chitarra, che lui utilizza spesso nei suoi concerti.



La situazione sarebbe però potuto essere ben peggiore, se non fosse stato per la sua prontezza di riflessi, che si è rivelata provvidenziale: “Mi sono tagliato la mano con una sega circolare in un momento di distrazione – aveva raccontato a Fabio Fazio, ospite di ‘Che tempo che fa’ -. Tutte le dita sono rimaste danneggiate, ma l’anulare, in particolare, è quasi saltato via e il dito medio per metà. Dopo oltre undici ore di intervento sono riusciti a salvarmi la mano. Se fossi rimasto più del dovuto in attesa dei soccorsi, sarei morto dissanguato”.



Nek: come sta dopo l’incidente alla mano?

Avere difficoltà anche a fare le cose più semplici non è facile per uno come lui, che difficilmente riesce a stare fermo: “La mattina rimettere la mano in azione non è semplice – erano state le sue parole in quell’intervista –. Ho ancora dei momenti di sconforto. Io non ho pazienza, questo rende tutto ancora più duro”.

In casi come questi, inevitabilmente, si percepisce ancora di più il valore delle piccole cose: “Questo incidente mi ha insegnato a valorizzare ogni singolo giorno come se fosse il primo. Dopo un’attenta analisi di quello che ho vissuto, credo che sia il frutto anche del lockdown che stavamo vivendo e nel quale siamo stati tutti messi a dura prova. Un iperattivo come me in gabbia impazzisce”.