Nek è l’ultimo ospite della quarantesima puntata di “Domenica In” di Mara Venier. “Ciao Mara, come va la gamba?” esordisce il cantante, ma la Venier precisa “no è il piedone, ma diciamo che va meglio”. Il cantautore poi parla dell’uscita del suo ultimo album di inediti: “sono molto felice, chi ha il desiderio di fare musica la fa, sono felice perchè se questo da felicità e intrattiene fa passare il tempo e fa evadere perchè in fondo in fondo è quello che io voglio”. Il cantautore condivide con il pubblico anche una riflessione sul momento storico: “mi manca l’empatia delle persone, il contatto con le persone. Un concerto è fatto di urla, persone, dialoghi, il silenzio tra una canzone e l’altra rotto da uno scroscio di applausi. E’ una magia inspiegabile ed è quello di cui sentiamo la mancanza”. Sul finale però non ha alcun dubbio: “io sono ottimista, nel mio piccolo cerco di darmi da fare, vedo tantissimi miei colleghi che non hanno alcune intenzione di arrendersi, tu in primis, perchè amiamo quello che facciamo o facciamo quello che amiamo. Questo è fondamentale poi tutto il resto sarà un lavoro fatto dalle istituzioni o da piccole persone, ma bisogna cambiare qualcosa”. Gran finale poi con la versione live di “Perdonare”, il nuovo singolo che ha anticipato il nuovo album “Il mio gioco preferito parte seconda”.  (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Nek: “La quarantena mi ha aperto una vena creativa bellissima”

Nek ospite della nuova puntata di “Domenica In“, il contenitore domenicale di successo condotto da Mara Venier su Rai1. Per il cantante di Sassuolo è l’occasione giusta per presentare al grande pubblico nuovo album “Il mio gioco preferito parte seconda” uscito proprio in questi giorni. L “Avevo l’urgenza di condividere certe emozioni, ancora di più ora che i rapporti umani sono vincolati” ha dichiarato il cantautore a TG Com in occasione del lancio del disco presentato con un concerto live presso il piazzale della Rosa di Sassuolo con diretta su RTL 102.5. “E’ un tentativo di ricominciare in un momento in cui ancora si è in alto mare – ha precisato l’artista reduce come tutti da mesi di lockdown e quarantena per via dell’emergenza Coronavirus. Nonostante la paura e i dubbi sul futuro e sulla musica live, l’artista ha pensato di promuovere il disco con un mini live nella sua piazza: “ho scelto di fare una cosa che non si fa più da tempo, anche in una situazione normale, ovvero presentare l’album con un concerto”. Un disco importante che è nato in parte anche durante il lockdown perchè se ad alcuni artisti la quarantena è stato motivo di depressione per altri ha significato ben altro.



Nek: “Perdonare” è il nuovo singolo

Nek ha trascorso la quarantena con la sua famiglia e con la musica. Durante questi mesi di lockdown, infatti, il cantautore non nasconde di aver avuto una vena creativa davvero pazzesca. “La quarantena mi ha aperto una vena creativa bellissima e sto tutt’ora continuando a scrivere – ha raccontato durante la presentazione del nuovo album “Il mio gioco preferito parte seconda”. L’isolamento e il lockdown sono stati affrontati in modo diverso dagli artisti: Vasco Rossi per esempio ha raccontato di aver perso la creatività, mentre Nek ha scritto davvero tanto. “Ho messo insieme cose che avevo scritto addirittura prima del disco precedente e poi ne ho messe altre scritte in isolamento” ha dichiarato il cantante che se nel primo disco ha utilizzato più strumenti, in questo secondo progetto ha cercato di avvicinarsi ai suoni degli anni ’80. Il primo singolo estratto dall’album si chiama “Perdonare” su cui dice: “E’ più  costruttivo che giudicare. Di errori ne sono stati fatti tanti ma è una situazione talmente surreale che io me la sarei immaginata soltanto in un film hollywoodiano”. Un disco sentito e fortemente voluto dal cantante che a Adnkronos ha rivelato: “l’ho fatto perché per me è un’esigenza personale farlo, condividere. Senza la musica, la mia, morirei. Sono un passionale, se mi togli l’idea di progettare, pianificare mi spengo piano piano. Non è un’esigenza strategica la mia, ma un’esigenza umana, il desidero di condividere. Io le canzoni le scrivo ma l’idea che qualcuno possa cantarle con me mi apre proprio un altro scenario sul futuro”:

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