Nek è tra i protagonisti dei Battiti Live, la kermesse canora dell’estate condotta da Elisabetta Gregoraci e Alan Palmieri su Italia 1. Il cantautore è tornato con il nuovissimo singolo “Un’estate normale” uscito pochi mesi dopo il terribile incidente alla mano. Un momento davvero difficile per il cantante che ha raccontato: “se fossi rimasto più del dovuto nella mia casa in campagna, in attesa dei soccorsi, nel peggiore dei casi sarei morto dissanguato, nei migliori avrei perso i sensi. Invece, ho avuto il sangue freddo di prendere l’auto e di guidare fino al Pronto Soccorso di Sassuolo”.



Filippo Neviani, questo il vero nome del cantante, ha raccontato nel salotto di Verissimo il terribile incidente avuto lo scorso novembre: “mi sono tagliato la mano con una sega circolare in un momento di distrazione. Tutte le dita sono rimaste danneggiate ma, in particolare, l’anulare è quasi saltato via e il dito medio per metà, ma dopo oltre undici ore d’intervento sono riusciti a salvarmi la mano”.



Nek e l’incidente alla mano: “mi sono lasciato andare più di una volta al pianto

L’incidente alla mano è stato un momento davvero difficilissimo per Nek che è stato ricoverato anche in ospedale. “Mi sono lasciato andare più di una volta al pianto” ha raccontato l’artista che si è dovuto sottoporre anche ad un lungo periodo di riabilitazione. “Mi sento come un bambino, perché riprendo un po’ di mobilità della mano ogni giorno. Ho ancora dei momenti di sconforto, soprattutto alla mattina, perché rimettere in moto la mano è molto fastidioso e poi, per me che non ho pazienza, è una prova ancora più dura” ha raccontato il cantante di “Laura non c’è”.



Un lungo percorso fatto di dolore che per fortuna l’artista ha vissuto con il pieno supporto della famiglia e dei figli: “se non avessi avuto vicino la mia famiglia sarei caduto in depressione, sarebbe stato tutto più complicato”. Una cosa è certa però: l’artista dopo questo incidente ha capito una cosa sacrosanta: “questo incidente mi ha insegnato a valorizzare ogni singolo giorno come se fosse il primo”.