Dopo Tiziano Ferro e Vasco Rossi, e dopo tanti altri artisti del mondo della musica, ecco Nek: al secolo Filippo Neviani, il popolare cantautore ha affrontato il tema dei concerti e degli spettacoli fermi per Coronavirus ma ha fatto anche di più: in controtendenza rispetto ad un mercato bloccato e tanti dubbi, lui ha scelto di pubblicare il singolo Perdonare che fa da apripista all’album Il mio gioco preferito – Parte Seconda. Uscirà ufficialmente il 29 maggio, ma nei giorni che precedono questa data Nek pubblicherà brani inediti così che i fan possano iniziare ad ascoltare il suo lavoro. Come chicca, ecco la riproposizione della famosa E da qui scritta nel 2010, che in questo tempo così speciale è stata cantata con le figlie Beatrice e Martina. Intervistato da FqMagazine, Nek ha detto che “la musica non si può e non si deve fermare”.
NEK PUBBLICA NUOVO SINGOLO: “COSA DOVREI ASPETTARE?”
Nek ha spiegato in maniera molto chiara il perché di questa decisione: “Cosa avrei dovuto aspettare?” ha detto, raccontando che inizialmente anche lui è rimasto travolto e incredulo dalla pandemia da Coronavirus ma ha reagito andando in studio. Inizialmente per sfuggire alla pressione della situazione, ma poi ha iniziato a lavorare perché “questo qualcosa che ci sta fermando ci lascerà senza certezze per ancora tanto tempo, e per questo bisognava semplicemente spegnere tutto?”. Il cantautore racconta che per lui non avrebbe avuto alcun senso, ma anche per tutti coloro che lavorano alla pubblicazione di un album e i fan. Anche Nek si allinea dunque a quanto già dicevano i suoi colleghi nei giorni precedenti: la musica che si ferma incide non tanto sui grandi artisti, quanto sui collaboratori che non sono certo pochi.
A tale proposito, FqMagazine ha interpellato il cantautore anche sulla partecipazione all’ormai famoso appello di Fiorella Mannoia e Laura Pausini, a favore dei lavoratori del mondo dello spettacolo: Nek su questo ha detto che “è sacrosanto usare i nostri spazi e le nostre possibilità per sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica su questo tema”. Anche lui ha voluto ricordare l’alto numero di persone che lavorano per i concerti e ha sottolineato come al termine dei suoi show spenda sempre una parola per ringraziarli, e così altri colleghi. “Dietro una performance di un artista si nasconde un microcosmo straordinario di persone, che svolgono un lavoro fondamentale”. Dunque, pur riconoscendo il momento complesso anche per il Governo che deve operare delle scelte magari anche impopolari, è giusto porre l’accento su questo tema. “Io sono un privilegiato e posso aspettare la Fase Tre, ma questi lavoratori come fanno?”. Infine, Nek ha detto di essere disposto ad andare a Roma per manifestare qualora ce ne fosse bisogno.