Dal suo rapporto con Sanremo ai temi politico-sociali, Nek senza filtri ai microfoni de Il Messaggero. Filippo Neviani ha raccontato la sua carriera nel libro A mani nude, l’esordio è legato al brutto incidente del novembre 2020: «Me la sono vista brutta. Quel giorno ero da solo, lontano da tutto, senza la possibilità di chiedere aiuto perché da quelle parti il telefono non prende. Non so neanche io come sono riuscito ad arrivare in auto all’ospedale più vicino. Ho rischiato di morire dissanguato».
Dopo essersela vista brutta, Nek ha svolto la riabilitazione del caso, recuperando l’80%: «Mi devo adattare. Non è come prima, ma va bene così. Suonando devo trasformare un deficit in una sfumatura, in qualcosa di più personale e originale». Questa esperienza, ha aggiunto l’artista, gli ha insegnato che non bisogna mai mollare «anche quando tutto diventa complicatissimo».
NEK: “SONO ANTIABORTISTA”
Tanti i temi trattati da Nek nella lunga intervista al quotidiano capitolino, non poteva mancare una battuta sulla canzone “In te”, presentata nel 1993 a Sanremo e dichiaratamente antiabortista. Il cantante ha ricordato le polemiche di quel periodo, ma anche che quel brano è ancora presente nel suo repertorio: «Oggi come la penso? Non ho cambiato idea. In certe situazioni bisogna trovarcisi, ma la vita è un dono di Dio e va sempre difesa». Nek ha confermato, dunque, di essere antiabortista, e anche a favore delle adozioni per le coppie gay, «ma con tutte le precauzioni previste dalla legge». Una battuta anche sul suo rapporto con il Festival di Sanremo, da concorrente non prenderà più parte alla kermesse, ma è pronto a valutare altre ipotesi: «L’ho vissuto in tutti i suoi aspetti tranne la conduzione. Quella la farei. Lo prenderei anche come co-conduttore. Certo, se poi mi danno tutto, ci sto».