Per Nek, protagonista nella serata del giovedì del Tim Summer Hits 2022, l’estate musicale è all’insegna dei grandi classici. Filippo Neviani è già salito sul palco di diverse manifestazioni musicali di questa estate per riproporre qualcuno dei suoi grandi classici ma si sta dando da fare anche in tour nelle principali località italiane. E pochi giorni fa il cantante inglese Harry Styles – famoso per aver fatto parte degli One Direction – si è esibito in concerto all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno.



Seguito da molti, giovanissimi fans Styles ha anche proposto a sorpresa una cover di “Se telefonando“, una delle più celebri canzoni italiane che Nek ha proposto in un’apprezzata cover. Il duetto inaspettato ha letteralmente spopolato sui social, tanto che il cantante di Sassuolo è entrato in tendenza proprio grazie a questa esibizione con Harry Stiles, toccando un momento di grande visibilità anche a livello internazionale, considerando le “Directioner” che sono letteralmente impazzite per l’esibizione di Harry e Nek.



Nek e la passione per il Sassuolo

Per Nek d’altronde la versatilità è sempre stata una cifra distintiva della sua carriera. Come detto nativo di Sassuolo, al Mapei Stadium in occasione di ogni partita della Serie A della squadra emiliana risuona sempre la canzone “Neroverdi“, inno ufficiale del Sassuolo calcio scritto proprio da Nek. Tanto che in una precedente esibizione proprio al Tim Summer Hits Nek si è presentato con un look neroverde che è sembrato un vero e proprio omaggio alla sua squadra del cuore. Nek si è sempre dimostrato un tifoso moderato della formazione emiliana, non alimentando mai polemiche e vivendo il clima disteso che contraddistingue il club neroverde, che è arrivato a giocare in Europa pur perseguendo sempre una politica di valorizzazione dei suoi gioielli, come accaduto ad esempio nell’ultimo calciomercato con la cessione di Scamacca, in Premier League al West Ham, per oltre 40 milioni di euro.



Nek e il grave incidente alla mano

Per Nek però non sono mancati i momenti difficili, come raccontato in una recente intervista in cui ha ripercorso l’incidente alla mano che gli ha fatto rischiare di non suonare più la chitarra. “Dovevo liberare un carro da trasporto dalla sua intelaiatura di legno per ricostruire il cassone. È stata una piccola distrazione, la mano è andata sulla sega che gira a gran velocità. Mi guardo la mano, coperta dal guanto: il taglio è netto, inequivocabile. Tolgo il guanto e con il guanto stava per venire via il quarto dito. Medio e anulare sono i più devastati, l’anulare è reciso al 95%. Arrivo a Sassuolo, fortuna ha voluto che a Modena ci fosse il reparto di chirurgia della mano, uno dei migliori d’Europa. ’intervento è durato dieci ore, con 72 ore di prognosi. C’era il rischio necrosi, avevo perso tanto sangue. Riattaccare le dita non avrebbe garantito il successo dell’operazione. Ora le muovo, non le stendo completamente ma non mi serve. Sono tornato a fare quasi tutto. La chitarra è ancora una montagna da superare, ma io ce la metto sempre tutta.”