Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, Associazione bancaria italiana, ha tenuto nella giornata di ieri una lectio magistralis presso l’Università Cattolica di Brescia, nel corso della quale è tornato a parlare del banche e della tenuta futura del sistema in Italia. Secondo l’esperto, infatti, nonostante la Bce sembri aver avviato la riduzione dei tassi d’interesse (che per ora non sono ancora scesi, ma sono rimasti stabili con una riduzione prevista non prima dell’estate) i rischi per le banche rimangono alti anche adesso e lo rimarranno per tutto il 2024. Secondo Antonio Patuelli, dunque, è ora che le banche inizino ad attuare politiche di accantonamento prudenziale, per evitare shock e rendere più solido il sistema bancario, ma anche quello economico.
Antonio Patuelli: “Per la tenuta del sistema le banche attuino accantonamenti”
Antonio Patuelli in apertura dell’intervento, citato dal Sole 24 Ore, ha spiegato agli studenti che “dopo anni di ricapitalizzazioni e ristrutturazioni realizzate dagli azionisti e dalle banche con sacrifici e senso di responsabilità, i rischi, anche internazionali, sono nuovamente cresciuti”. Tangibili, secondo il presidente Abi, i “nuovi sintomi di deterioramento del credito che necessitano di ulteriori prudenziali accantonamenti per il rafforzamento anche prospettico della solidità patrimoniale delle banche, premessa di economia solida”.
Secondo Antonio Patuelli, infatti, è importante per le banche “prepararsi in anticipo alle più alte soglie di requisiti patrimoniali, mentre sono cresciuti i rischi di crisi di liquidità”, come dimostrano le più recenti crisi bancarie americane, sempre dovute alla scarsa liquidità. I rischi bancari del 2024, spiega, sono dovuti non solo agli strascichi dei tassi di interesse elevatissimi, ma anche “dalla riduzione degli acquisti della Bce di titoli di Stato, dall’impennata dei costi per le banche dei finanziamenti Tltro di liquidità e dall’azzeramento della remunerazione della riserva obbligatoria che le banche debbono mantenere depositata”. Dunque, mentre le banche devono accantonare, Antonio Patuelli ci tiene a chiedere alla Bce “di combattere l’inflazione evitando una nuova recessione: bisogna soprattutto incentivare lo sviluppo”.