Nel mio pendolarismo tra Milano e Roma mi fermavo sovente al primo piano della stazione Termini dove c’è un pianoforte. Non per suonarlo, sono solo un grattacorde, ma per ascoltare alcune persone che spesso suonavano perlopiù Bach e Beethoven. Che invidia. Erano quasi sempre giovani, tre minuti e via con applausi di chi assisteva all’esibizione.
Il regista Ludovic Bernard si trovava alla stazione ferroviaria di Bercy a Parigi e assistette a una performance di un giovane al pianoforte. Da lì in ebbe l’idea di scrivere una sceneggiatura e nacque il film Nelle tue mani (2018), visibile su Prime Video.
Il giovane Mathieu Malinskj (Jules Benchetrit) vive nella periferia delle banlieue di Parigi con la mamma, una sorella e un fratello più piccoli. Con altri due maranza compie furtarelli per arrotondare le entrate familiari. In stazione suona al piano una melodia di Liszt. Lo sente e lo vede Pierre Geithner (Lambert Wilson), il direttore del Conservatorio parigino. Rimane stupefatto, suona un pezzo classico d’istinto, ma capisce che il ragazzo ha talento. Non solo per la musica, anche nel ficcarsi nei guai perché viene arrestato mentre coi due soci sta rubando in un appartamento, o meglio, lui si è fermato a suonare al pianoforte. Lo condannano a sei mesi di gattabuia, ma Pierre propone per lui un lavoro socialmente utile al conservatorio. Detto, fatto, Mathieu inizia con le pulizie, ma l’intento di Pierre è di valorizzare il talento del giovane e gli propone lezioni di tecnica sotto le sgrinfie della Contessa (Kristin Ann Scott Thomas).
Mathieu è refrattario, ribelle, inizialmente non ne vuol sapere, ma poi si ammorbidisce. Pierre vuol proporre il ragazzo al concorso internazionale di giovani promesse che si terrà a Parigi tra quattro mesi, ma ha contro tutti, il grande capo e la moglie.
Mathieu ricorda con affetto il suo maestro, Monsieur Jacques che lo avviò alla musica, vedendo in lui un talento naturale e lasciandogli alla sua morte il suo pianoforte. Conosce una violoncellista e scoppia l’amore; la Contessa è paziente con lui, ma il lavoro è duro e gli inciampi sono tanti.
Alcuni giorni prima del concorso il suo orgoglio la fa sragionare e molla tutto. Torna nella banlieue, il fratellino ha un incidente, si ravvede e con l’aiuto dei due soci maranza arriva al pelo per partecipare al concorso. Questo è un po’ telefonato e poteva essere evitato nella narrazione, non avrebbe tolto nulla al film.
Mathieu suona un pezzo di Rachmaninov e il teatro esplode.
Nelle tue mani è un film con accenni sdolcinati, ma è una pellicola positiva.
Il talento viene dato, è un dono. Qualcuno più acuto di altri ti nota, poi però devi lavorarci, ascoltare, imparare, dipendere ed essere umile.
Nel film vi è la crescita di Mathieu sotto l’aspetto umano più che musicale. Ha il ricordo di Monsier Jacques che gli diceva di suonare con il cuore; c’è l’incontro con Pierre che intravede in lui un fenomeno naturale, ma che va plasmato in una dipendenza; la Contessa è apparentemente rigida, ma paziente, sa che lavorando seriamente Mathieu potrà affinare il suo talento, ma al contempo lo sprona a tirar fuori ciò che ha nell’animo.
Intense le interpretazioni di Lambert Wilson (conosciuto per i vari Matrix e per Uomini di Dio) e anche di Kristin Scott Thomas (Il paziente inglese su tutti).
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