Qual’è la storia vera dietro “La lunga strada verso la libertà”, film su Nelson Mandela

S’intitola La lunga strada verso la libertà il film del 2013 dedicato all’attivista e politico sudafricano Nelson Mandela, una delle figure fondamentali nella lotta alla segregazione razziale vincitore del Nobel per la pace nel 1993. Nelson nacque a Mvezo, in Sudafrica, nel 1918. Fin da giovane si distinse come antagonista dell’apartheid, termine afrikaans che sta per ‘separazione’, ‘partizione’, riferito al clima di ingiustizie in cui la gente di colore era costretta a vivere in quel periodo. A causa del suo impegno, Mandela dovette scontare 27 anni di carcere fino al 1990, quando finalmente fu rivalutato e ottenne diversi riconoscimenti internazionali. Dal 1994 al 1999 fu anche presidente del Sudafrica, il primo tra i non bianchi a ricoprire questa carica.

L’eredità sociale e politica di Nelson Mandela

Nelson Mandela è considerato universalmente un simbolo dell’uguaglianza e dell’antirazzismo. La sua eredità è importantissima dal punto di vista sociale e politico, e non solo in Sudafrica, ma in tutto il mondo. È stato proprio tra i suoi connazionali, tuttavia, che Mandela ha dato la lezione di speranza più importante: “Ci diceva sempre che per preservare la sua eredità morale avremmo dovuto legare le lotte del Sudafrica a tutte le altre battaglie per la giustizia sparse per il mondo”, ha raccontato Sello Hatang, presidente della fondazione a lui intitolata nonché suo storico collaboratore. “A lungo la fondazione si è impegnata nella realizzazione di progetti educativi e sanitari ma poi ci siamo resi conto che era giunto il momento di concentrarsi sui temi della memoria e del dialogo. Gran parte della nostra attività è oggi dedicata alla conservazione e alla diffusione del suo gigantesco archivio di scritti. Mandela non ha mai usato un computer in vita sua, ha sempre scritto tutto a mano”.

Il Nelson Mandela ‘privato’

Pur non essendo molto avvezzo alla tecnologia, Nelson Mandela è stato comunque ‘rivoluzionario’ in un altro senso: “A stargli intorno si percepiva un’aura di mito, si era quasi intimiditi dalla sua presenza”, ha ricordato ancora Sello in un’intervista del 2019 ad Avvenire. “Lui però non si prendeva mai troppo sul serio ed era sempre sorpreso dal fatto che molti avessero soggezione di lui”. Effettivamente, Mandela era anche un tipo estremamente scherzoso, una caratteristica impressa nel suo secondo nome Rolihlahla, letteralmente ‘combina guai’. Non tutti sanno che Mandela nacque con questo nome, mentre Nelson gli fu attribuito soltanto alle elementari. Il nomignolo Madiba, invece, proviene dalla sua tribù di appartenenza, di etnia Xhosa. La casa in cui Mandela abitò a Soweto è oggi sede del Mandela Family Museum.