Caro direttore, l’assalto al Forte Knox italiano è in fase di avanzata e non richiede armi ed esplosivi: basta un governo compiacente e lo spauracchio dello sforamento del 3% del deficit/Pil.
Su Il Sole 24 Ore Coltorti e Quadro Curzio hanno riproposto, con dovizia di dati e comparazioni, il tema di “smobilizzare” l’oro presente nel bilancio della Banca d’Italia. Partendo da dati inconfutabili (in particolar,e la quantità detenuta è sproporzionata rispetto a ogni ragionevole funzione) arrivano alla pianificazione di una sorta di “rapina”: le banche private, alla fine, si ritroveranno forse fino a 20 miliardi di euro, dapprima contabilmente e poi in liquidità sottratta alle casse dello Stato – o meglio alla Cassa depositi e prestiti, che gestisce i risparmi postali degli italiani.

Che questa soluzione non sia una proposta accademica, bensì una strategia, accademicamente veicolata, di sottrazione di beni pubblici è confermato dalla notizia che la Banca d’Italia ha costituito una Commissione di tre saggi. Questi valuteranno il patrimonio della Banca, tenendo conto delle riserve in oro, e, a breve, confermeranno che il valore delle quote detenute dalle banche è nettamente superiore a quello iscritto a bilancio, e quindi potranno successivamente procedere alla rivalutazione contabile (ah, finanza creativa) e migliorare enormemente i loro requisiti.

Ovviamente, tace come sempre la Consob, che dovrebbe da anni leggere i bilanci di Intesa e Unicredit – di quelli di Mps e Carige è meglio non parlare: come delle corde in casa dell’impiccato.

Se la Banca d’Italia fosse stato un asset con un valore implicito così elevato, perché al mercato non è stato mai indicato? E trattandosi principalmente di società (le banche) quotate, questa “perizia” non dovrebbe essere fatta da soggetti indipendenti? Ma se la “rapina” va fatta, è bene che i vigilanti guardino da un’altra parte. Intanto Il Sole 24 Ore ha fatto sapere che si tratta di un’operazione win-win, dove vincono tutti: lo stato prende un po’ di tasse e le banche aggiustano i bilanci senza far togliere soldi ai soci. Ma vincono soprattutto le Fondazioni bancarie che mantengono il potere, a costo zero, e così i membri dei consigli non devono essere sostituiti: possono continuare a prender i loro lauti compensi.

Ma esistono partite economiche senza perdenti? Evidentemente, i cittadini italiani – a cui appartiene l’oro – non contano. Alla fine il valore dell’oro sarà di fatto trasferito ad altri, ma….vissero tutti felici e contenti.