Un altro bebè abbandonato a Milano. Una donna ha partorito in un capannone e poi ha lasciato la neonata all’ospedale Buzzi. La bimba, una femminuccia di tre chili, era in leggera ipotermia nel momento in cui è arrivata nel nosocomio. La mamma non ha voluto fornire le proprie generalità, scegliendo quindi di lasciare la piccola in anonimato. L’abbandono della neonata arriva pochi giorni la nascita del piccolo Enea, il bimbo ritrovato nella Culla della Vita della Clinica Mangiagalli, con una lettera scritta dalla madre biologica.



La piccola è stata lasciata in ospedale mercoledì mattina, 12 aprile. La donna è arrivata con la neonata in braccio all’ospedale Buzzi attorno alle 11.30. Una volta arrivata in accettazione, non ha voluto fornire le proprie generalità né incontrare i dottori per essere visitata. Non ha neanche spiegato perché ha scelto di lasciare la figlia. La donna è andata via senza lasciare informazioni e i medici non sono riusciti a tratterla. La bimba, sottoposta agli accertamenti di rito, è in buone condizioni di salute. La Procura sta dedicando il da farsi con la piccola.



Neonata abbandonata a Milano: la mamma è una senza fissa dimora

La donna, secondo quanto riporta Repubblica, è un’italiana senza fissa dimora e dovrebbe aver dato alla luce la neonata poi abbandonata in ospedale a Milano, circa un’ora prima di presentarsi di fronte ai medici. “Non è la prima volta che abbiamo bambini lasciati dalle madri che non li riconoscono. Non vorrei aggiungere molto altro di mie considerazioni. Si è detto già abbastanza sul caso del piccolo Enea e non credo per ora di dover dare altre informazioni” ha dichiarato il pediatra di Pediatria del Buzzi, Gian Vincenzo Zuccotti, preside della Facoltà di medicina dell’Università Statale di Milano.



L’abbandono della neonata arriva pochi giorni dopo quello del piccolo Enea, trovato nella “culla per la vita” della Clinica Mangiagalli il giorno di Pasqua. Il bimbo aveva accanto a sé una lettera scritta dalla mamma biologica: “Il piccolo è super sano, tutti gli esami fatti in ospedale sono ok“, si leggeva. Poi, un messaggio per il piccolo: “Ti voglio bene ma non possiamo stare insieme“. Il neonato è ora in affido temporaneo al Policlinico: passati i dieci giorni d’ufficio per il riconoscimento da parte della mamma, il piccolo verrà adottato.