Enorme tragedia quella capitata a Livorno questa mattina, quando una neonata di un solo mese di vita è morta improvvisamente per un arresto cardiocircolatorio nella sua casetta doveva viveva assieme ai giovani neo genitori. Sono stati proprio mamma e papà della piccola a chiedere aiuto al 118 perché qualcosa non andava e vedevano la loro piccolina praticamente senza quasi mobilità e respiro: l’ambulanza è arrivata anche subito ma purtroppo nonostante un estremo tentativo di rianimazione durante il trasporto in ospedale, nulla è servito a riportare in vita quella bimba che tra qualche giorno avrebbe compiuto un mese di vita. Il dramma è avvenuto in Via dell’Eremo a Livorno, vicino ai Bagni Pancaldi, con la famiglia che non appena ha visto la bimba in gravi condizioni ha chiamato il 118: «aiuto, mia figlia non respira più» avrebbe urlato all’ambulanza la mamma della piccola bimba ora in cielo.
TRAGEDIA A LIVORNO: MISTERO SULLE CAUSE
È completo mistero sulle possibile cause che hanno portato alla morte della piccolissima creatura nella sua casa natale: tra le possibili spiegazioni, rilanciano da La Nazione, potrebbe trattarsi della “sindrome della morte in culla”, la SIDS che purtroppo è molto diffuso tra i lattanti così piccoli. Nella comunità scientifica per ora, nonostante i moltissimi studi, ancora non vi è una spiegazione razionale e certificata di cosa possa essere la “morte in culla”, sta di fatto che si verifica al 90% entro i primi sei mesi di età con il picco che però di norma si situa tra i 2 e i 4 mesi del neonato. Come riporta Fanpage, il caso di Livorno è purtroppo solo l’ultimo di una lunga serie anche nella sola Italia: Francesca è morta a 40 giorni di vita nella sua casa di Rovigo il 16 marzo scorso, o ancora Jerome, scomparso a due mesi di vita nella sua casa di Conegliano, in provincia di Treviso. Morti senza spiegazioni, proprio come la bimba di questa mattina e per i quali non si può che pregare affinché vengano accolti in Cielo nella loro innocenza beata, con profondo cordoglio per le famiglie che invece rimangono nel dolore e mistero più insondabile.