Il sospetto è che, trattandosi di una bambina, si sia cercato di ucciderla per la drammatica usanza di eliminare le femmine. In India, come anche in altri paesi come la Cina, se non si hanno figli maschi si procede con l’aborto selettivo o, altrimenti, con l’uccisione. Usanza dettata da esigenze di povertà: i figli maschi vengono fatti lavorare sin dall’infanzia, la femmina è considerata un peso economico in più. Quanto avvenuto nello stato indiano dell’Uttar Pradesh, come riporta il sito del quotidiano inglese The Mirror, ha però fortunatamente qualcosa di miracoloso. Un uomo si era recato a seppellire il figlio morto durante il parto quando, scavando, ha trovato una pentola di terracotta al cui interno c’era la neonata. Era ancora viva. Secondo i medici che l’hanno presa in cura si trovava là sotto da due giorni e il motivo della sua sopravvivenza è stato che, essendo nata prematura, non aveva bisogno di ossigeno.
LA STRAGE DI BAMBINE
Quando è arrivata in ospedale pesava poco più di un chilo, adesso è in condizioni stabili. “Il personale dell’ospedale ha chiamato la piccola Sita. E’ sotto trattamento, non si è ancora ripresa completamente “, ha dichiarato Vimal Kumar, direttore dell’unità di terapia intensiva neonatale dell’ospedale. “Ma la sua vita è salva. Stiamo cercando di rintracciare la madre”. “Sospettiamo che ciò debba essere accaduto con il consenso dei genitori”, ha detto il capo della polizia locale Abhinandan Singh. Sebbene l’aborto selettivo sia fuorilegge in India, i casi si verificano a ritmi impressionanti: nel 2018 il governo indiano ha stimato che mancano 63 milioni di donne nella popolazione del paese a causa di aborti selettivi, infanticidi e violenze. Nel distretto di Uttarkashi a luglio di quest’anno risultavano nati 216 bambini, tutti maschi. Secondo l’Alleanza per la difesa della libertà, ogni mese vengono uccise 50mila bambine semplicemente perché non sono maschi.