Parla la madre del neonato abbandonato a Taranto: “Ho avuto un momento di sbandamento”

La giovane madre georgiana che lo scorso 12 agosto ha abbandonato il suo neonato vicino ad un cassonetto della spazzatura a Taranto, ha risposto alle domande del pm della Procura. La ventiquattrenne adesso è indagata per abbandono di minore e per tentato omicidio. L’interrogatorio, la cui durata ha superato le due ore, si è svolto in ospedale poco dopo l’abbandono del bimbo. Come raccontato dal quotidiano il Corriere della sera, la giovane è apparsa in uno stato confusionale e ha fornito risposte poco chiare e contraddittorie su chi potesse essere il padre del bambino.



A proposito del suo gesto, la ragazza ha provato a ricostruire gli ultimi concitati giorni, spiegando i motivi della sua decisione: “E’ stato un momento di sbandamento e di disorientamento provocato dalla paura di perdere il lavoro come badante a Taranto”, le parole che avrebbe riferito agli inquirenti. Della giovane madre sappiamo che è una donna divorziata, arrivata a Taranto dalla Georgia per motivi lavorativi.



Dalla Georgia all’Italia, gravi capi d’accusa per la ventiquattrenne che ha abbandonato il figlio a Taranto

Secondo quanto emerso, la ragazza non avrebbe mai pensato di abortire e il suo parto è stato alquanto concitato, considerando che sarebbe avvenuto nel bagno di casa. Da sola avrebbe tagliato il cordone ombelicale, usando delle forbici da cucina. Quindi la scelta di lasciare il neonato in una borsa di tela e ora la possibilità di decidere se tornare sui suoi passi e riconoscere il piccolo o se rinunciarvi definitivamente.

Nel contempo, la ventiquattrenne dovrà fare i conti con i gravi capi d’accusa per cui è ora indagata. L’accaduto è arrivato fino in Giorgia, con l’ambasciata in Italia che, secondo quanto riferisce l’Agi, si starebbe interessando al caso per capire se e come dare sostegno alla connazionale.