Il caso del neonato di Bari, morto in una culla termica, stamane a Storie Italiane. Nelle ultime ore, come si prospettava, è stato iscritto sul registro degli indagati don Antonio Ruccia, e il tecnico che si sarebbe dovuto occupare della manutenzione della culla, per omicidio colposo.
Vito Francesco Paglia, invitata del talk di Rai Uno, ha commentato: “E’ un atto dovuto, possiamo dirlo in maniera serena, servirà ad accertare che cosa sia accaduto. Il sequestro preventivo della culla avviene per capire il corretto funzionamento dello stesso, se effettivamente il sensore che avrebbe dovuto far scattare l’allerta, funzionasse o no. L’altro motivo del sequestro è la sim. Una volta che scatta l’allarme parte una telefonata sul telefono di don Antonio Ruccia, allerta che parte direttamente dalla culla termica che è collegata con una sim card che manda un segnale su un unico cellulare, quello di Don Antonio Ruccia”.
NEONATO MORTO A BARI: “DUE FILONI DI INCHIESTA APERTI”
“Ad oggi vi sono due fascicoli aperti – ha proseguito l’inviato – quello per il don e il tecnico e poi il filone di inchiesta per abbandono di minore con conseguenza la morte, ciò significa che tutte le telecamere della zona sono state sequestrate per verificare che la persona che ha portato il neonato nella culla l’abbia portato già morto o no, è fondamentale e fondamentale sarà l’esame autoptico che si terrà oggi presso il policlinico di Bari. Comprendere chi possa essere responsabile della perdita di questo bimbo di poco meno di un mese è fondamentale”.
Il bimbo è stato ritrovato il 2 gennaio da un addetto delle pompe funebri che ha voluto pagare di tasca propria il funerale. Massimo Lugli ha domandato se il sensore della culla è legato al peso o alla temperatura: “E’ quello che abbiamo voluto appurare anche noi – dice Paglia – ci hanno detto che il sensore è legato al movimento ma non è vero, è sensibile al peso: scatta l’alert se si appoggia un peso, poi si attiva il sistema di ventilazione, la culla si chiude e parte quindi l’allarme sul telefono di don Antonio Ruccia.
NEONATO MORTO A BARI: COME FUNZIONA IL SENSORE DELLA CULLA
“Va fatto un chiarimento, il policlinico di Bari sarebbe dovuto essere allertato secondo il sito della parrocchia ma lo stesso policlinico ha smentito, visto che ad allertare i medici deve essere lo stesso Ruccia”. Vito ha precisato che: “Delle culle termiche non tutte funzionano lo stesso modo, visto che alcune funzionano quando si chiude la porticina, altre invece scattano con i sensori di movimento, appena si entra nella cabina, l’alert in questi casi parte qualche minuto dopo per rispettare la privacy di chi abbandona. Molte delle culle sono poste fuori dagli ospedali”, aggiunge ancora Vito Francesco Paglia. In Italia ce ne sono più di 60 di culle termiche, che per il dottor Marziale “rappresentano un atto d’amore”.